Nowotny (Bce) non esclude guerra valutaria
I rischi di guerra commerciale “sono meno drammatici di quanto era sembrato in un primo momento” e, anche se presumibilmente non ci sarà un effetto grave dei dazi sull’economia europea, “ci potrebbe essere un’indesiderata guerra valutaria”, che avrebbe ricadute “molto più gravi”.
Lo ha detto durante una conferenza a Zurigo il membro del Consiglio della Banca centrale europea Ewald Nowotny, sottolineando che pero’
Per quanto riguarda la politica monetaria, Nowotny ha spiegato che non ci saranno cambiamenti dei tassi di interesse nell’Eurozona “fino a dopo l’estate 2019” e, dopo quella data, “si stara’ a vedere”.
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La Commissione europea ha approvato l’acquisizione esclusiva di Pavilion da parte di Shell, concentrandosi sul commercio di gas naturale liquefatto in Asia ed Europa. La decisione non solleva preoccupazioni di concorrenza, grazie alla limitata posizione di mercato delle due aziende combinate.
Wall Street registra un’apertura positiva grazie ai dati sull’inflazione che risultano in linea con le attese. A novembre, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,3% rispetto al mese precedente, segnando il rialzo maggiore in sette mesi. Nonostante i dati, la Federal Reserve appare intenzionata a operare un taglio dei tassi d’interesse.
A novembre, l’inflazione negli Stati Uniti ha registrato un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente, in linea con le previsioni. Il tasso annuo è salito al 2,7%, mentre il dato ‘core’ ha mantenuto una crescita del 3,3%. I prezzi energetici e alimentari hanno mostrato variazioni minime, confermando la stabilità delle previsioni economiche.
Negli Stati Uniti, le richieste di mutui hanno visto un incremento significativo nella settimana del 6 dicembre, con un aumento del 5,4% nel volume delle domande di mutuo ipotecario. Le richieste di rifinanziamento sono aumentate del 27,2%, mentre quelle per nuove domande sono in calo. I tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,67%.