Economia

Fondi Lega: Bankitalia mette al setaccio i conti del partito

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Al setaccio i conti della Lega per trovare quei 49 milioni di euro di rimborsi elettorale svaniti nel nulla, frutto della truffa ai danni dello Stato che ha portato alla condanna il fondatore del partito Umbero Bossi e il suo tesoriere Francesco Belsito.

I giudici della Cassazione hanno stabilito che per recuperare quei soldi si dovranno andare a svuotare non solo conti passati ma anche quelli presenti, della nuova gestione Salvini per intenderci. Da qui gli ispettori della Uif, l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia stanno passando al setaccio i documenti e l’archivio informatico sequestrato alla Banca Sparkasse di Bolzano. Secondo gli investigatori la banca aveva trasferito in un fondo fiduciario del Lussemburgo 10 milioni di euro. L’indomani delle elezioni del 4 marzo scorso, la Banca centrale del Lussemburgo bloccò per una decina di giorni il trasferimento di 3 milioni all’Italia e informò dell’operazione sospetta il nostto paese. Qusi soldi potrebbero essere riconducibili alla Lega dice il Lussemburgo.

Dal canto suo la banca Sparkasse ha sostenuto che quei soldi fossero solo della banca stessa e che il trasferimento era legato a ordinarie operazioni di investimento. Da qui le indagini delle Fiamme Gialle che si stanno concentrando anche su una serie di società satelliti, quindici per lìesattezza, create durante gli anni del processo a Bossi e Belsito e su cui sarebbero transitati parre di quei soldi ora ricercati.

Nella vicenda di inserisce il leghista Roberto Calderoli, coordinatore delle segreterie nazionali del Carroccio che al Corriere della Sera smentisce quelasiasi buco quindi smentisce i giudici.

“Come si fa a dire che quei soldi sono spariti? È tutto certificato, pubblicato sul nostro sito. Non c’è un solo euro che non sia stato speso in politica. E’ una grande presa per il c… Noi siamo parte lesa. Io sono peggio di San Tommaso, quindi ho voluto verificare tutti gli estratti conto della Sparkasse di Bolzano. Vi assicuro che non c’è un euro in entrata o in uscita che non sia certificato e giustificato. Le uscite sono tutte fatturate a soggetti per noi storici. Sondaggi, stampa, manifesti, affissioni…“.