L’infiammarsi delle tensioni commerciali tra Usa e Cina e i timori legati alle divisioni in seno alla NATO, che si è riunita a Bruxelles, innervosiscono i mercati azionari e valutari. Oltre alle Borse a mostrare un andamento nervosso sono anche yuan e materie prime, mentre la sterlina prova a riscattarsi dopo i cali degli ultimi tempi dovuti al caos politico generato dalla Brexit e alle difficoltà economiche. Trump, che chiede all’Europa e in particolare alla Germania, di fare maggiori sforzi economici per le spese destinate alla Difesa, ha accusato il governo di Berlino di “essere prigioniero della Russia” e di comportamento ipocrita. Ieri Donald Tusk, presidente del consiglio UE, ha consigliato Trump di tenersi buoni i pochi alleati che ha.
Dopo più di un anno in cui gli Stati Uniti hanno provato a convincere la Cina a interrompere le pratiche commerciali sleali, ora il governo ha perso la pazienza. Washington ha pubblicato una lista di prodotti cinesi per un valore complessivo pari a 200 miliardi di dollari che potrebbero essere soggetti a ulteriori dazi del 10%. Si avvererebbe così lo scenario temuto dai mercati di un’ulteriore escalation della guerra commerciale tra le due prime potenze economiche al mondo. Nel frattempo un funzionario Usa ha riferito alla CNBC che la Cina non sta trattando seriamente con l’America. È un segnale che un accordo tra i due blocchi non ha alcuna chance di materializzarsi a breve.