Per più di un anno di tempo gli Stati Uniti hanno provato a convincere la Cina a interrompere le pratiche commerciali sleali. Fallito il tentativo di negoziato, ora il governo Trump ha perso la pazienza. Washington ha pubblicato una lista di prodotti cinesi per un valore complessivo pari a 200 miliardi di dollari che potrebbero essere soggetti a ulteriori dazi del 10%.
Si concretizzerebbe così la minaccia di Donald Trump di assistere a un’ulteriore escalation della guerra commerciale tra le due prime potenze economiche al mondo.
Nel frattempo un funzionario Usa ha riferito alla CNBC che la Cina non sta trattando seriamente con l’America. È un segnale che un accordo tra i due blocchi non ha alcuna chance di materializzarsi presto.
Come conseguenza delle ritorsioni della Cina e del fatto che non abbiano cambiato le loro pratiche sleali, il presidente Usa ha ordinato di avviare il processo che porterà all’imposizione di ulteriori dazi del 10% su 200 miliardi di dollari di prodotti importati dalla Cina”.
Si tratta, secondo il funzionario, di “una risposta appropriata per controbilanciare le politiche industriali dannose della Cina”.
Prima di imporre definitivamente i nuovi dazi, le autorità Usa emetteranno una notifica esaustiva e trasparente come è stato fatto in passato. Secondo Mark Mobius, guru dei mercati emergenti, “ci troviamo in acque inesplorate“.
Guerra dazi: analisti di Wall Street pessimisti a breve
Per Goldman Sachs i dazi non entreranno in vigore prima di settembre, ma comunque segnano una chiare escalation del conflitto commerciale. Componentistica informatica, apparecchiature di rete e mobili d’arredamento saranno i prodotti importati a essere maggiormente colpiti con la nuova tornata di dazi.
La pubblicazione dell’elenco dei prodotti interessati, secondo la banca, “aumenta la chance che saranno implementati altri dazi alla fine, anche se la pubblicazione della lista non equivale per forza all’implementazione automatica”.
Don Riley, chief investment officer di Wiley Group è convinto che “i mercati non la prenderanno bene e alla fine è probabile che una stagione di trimestrali positiva sarà vanificata dai timori legati al commercio”.
Gli strategist della banca di Singapore DBS scrivono che “la notizia dei dazi arriva in un momento inopportuno per gli investitori che speravano in un placarsi delle tensioni commerciali per poter capitalizzare in una serie di risultati trimestrali societarie che si preannunciano robusti”.
Edward Alden, senior fellow di CFR, ritiene che i nuovi dazi siano un “pericoloso errore di calcolo” da parte di Trump. Così facendo Trump non ha fatto altro che ricordare ai mercati che la guerra commerciale tra Cina e Usa finirà con ogni probabilità per intensificarsi in vista delle elezioni mid-term di novembre.
Richard Turnill, chief investment strategist di BlackRock, parlando a Bloomberg TV, ha dichiarato che “nel breve termine è molto difficile trovare un fattore in grado di mettere fine all’escalation di dazi. I timori crescenti peseranno sui rendimenti di mercato e costringeranno gli investitori a rafforzare le barriere difensive dei propri portafogli”.