Economia

Decreto dignità: dal lavoro alle imprese, tutte le misure

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Via libera al decreto dignità, il primo provvedimento del nuovo governo giallo-verde che è stato firmato dal Capo dello Stato dopo che la Ragioneria generale  è riuscita a trovare le coperture necessarie.

Tra le misure quelle più corpose riguardano il mondo del lavoro dove con la stretta ai contratti a tempo determinato viene inserito in extremis un comma che precisa come i contratti per attività stagionali possono essere rinnovati o prorogati anche in assenza delle causali. Un respiro di sollievo per le aziende visto che considerando la prima versione del decreto il risultato era che se un lavoratore stagionale era già occupato a termine per 12 mesi per un eventuale rinnovo occorrevva la motivazione.

Per i contratti a termine oltre alla reintroduzione delle causali, si prevede anche la riduzione della durata a 24 mesi.  Confermata anche l’esclusione dei contratti di somministrazione dal limite del 20% sul totale della forza lavoro, che invece vale per i tempi determinati.

Oltre al capitolo lavoro, nel decreto dignità si inserisce anche il divieto di fare pubblicità a giochi d’azzardo e scommesse, per la cui copertura si prevede un aumento del cosiddetto Preu, il prelievo erariale unico su slot machines e  videolotterie. La tassa in particolare è fissata rispettivamente nel 19,25% e nel 6,25% dell’ammontare delle somme giocate a decorrere dal primo settembre 2018 e nel 19,5% e nel 6,5% a decorrere dal primo maggio 2019.

Tra le altre misure, multe salate alle aziende che hanno ricevuto aiuti di Stato e delocalizzano le attività prima che siano trascorsi 5 anni dalla fine degli investimenti agevolati. In tal caso la sanzione varia da 2 a 4 volte il beneficio ricevuto. Salve le maestre non laureate ma con diploma conseguito prima del 2001-2002 che potranno comunque insegnare, a dispetto dello stop arrivato dal Consiglio di Stato. Misure anche per quanto riguarda la semplificazione fiscale con abolizione del trattenimento diretto dell’Iva da parte dello Stato che riguarda solo i professionisti.

Dalla data di entrata in vigore del decreto poi ci saranno i consueti 60 giorni di tempo per la conversione in legge e il consueto passaggio parlamentare con l’approvazione di Camera e Senato.