Il 2002 è stato un anno pesantemente negativo per la Corporate America, cioé per le aziende statunitensi, che hanno registrato in particolare una contrazione dei profitti pari al 66% rispetto all’ anno precedente. E’ quanto risulta dalle rilevazioni effettuate dalla rivista Fortune a valere su 500 società, diffuse sul sito Internet della pubblicazione.
I ricavi delle aziende comprese nell’ indice Fortune 500 sono scesi inoltre del 6,3%, a 7,0 trilioni di dollari, contro i 7,4 trilioni del 2001. Si tratta della sesta volta, da quando Fortune elabora questo tipo di statistica, che i ricavi complessivi registrano una contrazione rispetto all’ anno prima.
I comparti che hanno accusato la flessione più consistente in termini di ricavi sono quelli energetico, finanziario ed il networking. Ancora più pesante la situazione sul versante dei profitti, con un crollo appunto del 66% a 69,6 miliardi di dollari dai 206,2 mln dell’ anno precedente. In questo caso, peraltro, la contrazione è dovuta anche alle nuove norme contabili, che hanno imposto alle società massicce svalutazioni dei propri asset, a valere sul cosiddetto goodwill, cioé la differenza fra valore di un determinato bene all’ atto dell’ acquisto ed il suo valore di mercato.
Si tratta peraltro del secondo anno di fila in cui le aziende Usa registrano una diminuzione degli utili. Wal-Mart, il colosso della grande distribuzione, resta anche per il 2002 al primo posto nella classifica di Fortune 500, seguito da General Motors, Exxon Mobil, Ford Motor e General Electric. GM rispetto al 2001 è salita dal terzo al secondo posto, a spese di Exxon Mobil. Ford anche l’ anno prima occupava la quarta posizione.