Ansia guerra dazi torna a Wall Street: Dow -200 punti
Partenza in calo per Wall Street con il riaccendersi delle tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina.
Dal fronte macroeconomico, le nuove richieste di sussidi di disoccupazione sono scese meno del previsto confermando la tonicità del mercato del lavoro Usa fotografata ieri dalla Federal Reserve. La banca centrale, come previsto, ha lasciato i tassi all’1,75-2%. Ritoccando il linguaggio usato per descrivere la “forte” crescita dell’economia Usa, la Fed si prepara a stringere la cinghia con ogni probabilita’ a settembre.
Il Dow, in ribasso per la quarta volta su cinqe sEdute, cede quasi 200 punti, lo 0,7%, a quota 25.160. L’S&P 500 – in calo per la quinta volta su sei – perde 14,84 punti, lo 0,5%, a quota 2.799. Il Nasdaq scivola per la prima volta dopo due sedute di fila in rialzo: segna un -22,47 punti, lo 0,29%, a quota 7.682,48. Il Vix sale del 7% a 14 punti. Il petrolio a settembre al Nymex scivola dello 0,3% a 67,43 dollari al barile.
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A Wall Street si apre una settimana in ribasso dopo il rally post-elettorale. Jerome Powell, presidente della Federal Reserve, ha dichiarato che non c’è fretta di ridurre i tassi di interesse, mentre l’inflazione persiste. Con la prossima riunione della Fed in vista, le probabilità di un ulteriore taglio dei tassi sono diminuite. Gli indici Dow Jones, S&P 500 e Nasdaq aprono tutti in calo, mentre il prezzo del petrolio Wti scende.
Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno registrato un incremento dello 0,4% a ottobre, raggiungendo i 718,9 miliardi di dollari. Questo risultato ha superato le attese che erano di un +0,3%, consolidando un aumento del 2,8% rispetto allo scorso anno. Escludendo veicoli e carburanti, la crescita è stata dello 0,1%.
Le borse della Cina continentale chiudono in calo per il secondo giorno consecutivo, con investitori incerti sull’efficacia delle recenti misure di stimolo economico di Pechino. Nonostante le vendite al dettaglio siano aumentate del 4,8% a ottobre, la produzione industriale ha deluso le aspettative, crescendo solo del 5,3%.