Dopo la sorpresa Pil, l’economia americana torna sotto i riflettori del mercato per i dati sul lavoro di luglio.
Dati che questa volta hanno deluso le aspettative: lo scorso mese sono stati creati solo 157 mila nuovi posti nel settore non agricolo contro i 190 mila posti attesi dal mercato.
Il rialzo segna comunque il 94esimo mese di fila in cui i datori di lavoro americani hanno reclutato personale, un nuovo record. Il tasso di disoccupazione è sceso, in linea con le stime, al 3,9% dal 4% del mese precedente, ai minimi da cinquant’anni.
Stando a quanto riferito dal dipartimento al Lavoro, i salari orari – attentamente monitorati perché indicano l’assenza o meno di pressioni inflative – sono cresciuti dello 0,26% (o di 0,07 dollari) su base mensile a 27,05 dollari; le previsioni erano per un +0,2%. Su base annuale sono saliti del 2,7%, sopra il range tra 1,9 e 2,2% segnato dal 2012 in poi e oltre la media del 2% degli ultimi sei anni.
Nel mese di giugno erano stati creati 213 mila nuovi posti mentre i salari erano cresciuti del 2,7% su base annua.