La sensazione che il conflitto in Iraq sia prossimo alla fine, dopo l’ entrata a Baghdad delle truppe angloamericane e l’ occupazione di alcuni palazzi di Saddam, mette le ali al dollaro che oggi guadagna oltre l’ 1% sull’ euro, spingendo la moneta unica ai minimi da tre mesi, a quota 1,0562. “Le notizie positive sul fronte guerra non possono che essere incoraggianti per il dollaro” – osserva l’ esperto di cambi di Morgan Stanley Tim Stewart. “Le truppe angloamericane sono entrate a Baghdad e ci sono anche notizie di cittadini che si ribellano al regime di Saddam – prosegue Stewart -; il contrasto tra quanto accadeva lunedì scorso rispetto a oggi non potebbe essere migliore”. Gli ordini di acquisti sulla valuta statunitense sono cresciuti, notano gli addetti ai lavori, dopo che il generale Usa Vincent Brooks ha detto che le truppe di Saddam non hanno più il controllo della capitale. Il dollaro oggi riprende quota anche nei confronti del franco svizzero, tradizionale moneta rifugio penalizzata dalle prospettive di una rapida fine delle operazioni militari. La valuta elvetica scende ai minimi da tre mesi sul biglietto verde, a quota 1,4067 contro 1,3871 della chiusura di venerdì. Il biglietto verde si apprezza inoltre sullo yen, attestandosi a quota 120,62 contro 120,00 di venerdì scorso. Secondo diversi analisti, il dollaro difficilmente romperà l’ area di 1,05 contro euro perché comunque condizionato dallo scenario di un’ economia a stelle e strisce in affanno, cui i preparativi alla guerra e le prime settimane del conflitto hanno oltretutto recato un contributo negativo. Un fatto comprovato dagli ultimi dati congiunturali provenienti dagli Usa che, come nota l’ esperto di cambi Robert Rennie di Westpac Banking a Sydeney, “esprimevano uno scenario che andava dal deludente al terribile”. (ANSA).
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