Non accennano a diminuire le tensioni commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina con Pechino che sembra pronta a imporre nuovi dazi su 60 miliardi di dollari di importazioni americane nel caso in cui l’America di Donald Trump dovesse fare scattare nuove tariffe doganali contro beni Made in China. I dazi ventilati da Pechino spazierebbero dal 5%, 10%, 20% e 25%.
La minaccia arriva dopo la conferma, giunta da Washington due giorni fa, che il presidente americano, Donald Trump, ha chiesto al rappresentante commerciale statunitense, Robert Lighthizer, di prendere in considerazione un rialzo al 25% dal 10% dei dazi proposti a giugno su beni cinesi per 200 miliardi di dollari l’anno.
Non solo. A scatenare la reazione cinese, si sono aggiunte la parole di Wilbur Ross, il segretario americano del Commercio, che intervistato ieri da Fox Business nella serata americana, ha detto:
“Dobbiamo creare la situazione in cui fa più male per loro continuare le loro pratiche cattive piuttosto che fare riforme”. Ecco perche’ l’amministrazione Trump, secondo Ross, l’amministrazione Trump continuerà a mettere sotto pressione Pechino.
Oltre ai dazi sui pannelli solari e lavatrici e su acciaio e alluminio (che non prendono di mira solo la Cina), Washington ha introdotto, lo scorso 6 luglio, dazi del 25% su 34 miliardi di beni cinesi. Altri dazi dello stesso valore su 16 miliardi di importazioni cinesi sono ancora oggetto di analisi ma potrebbero scattare tra qualche giorno.
Non solo. Il mese scorso Trump è arrivato a dire di essere disposto a sanzionare tutto quello che viene importato in Usa dalla Cina, pari lo scorso anno a oltre 500 miliardi.