Si moltiplicano i segnali di rallentamento per la crescita economica italiana. L’ultimo è arrivato oggi dalla nota mensile dell’ISTAT nella quale l’Istituto nazionale di statistica rileva che
“l’indicatore anticipatore continua a registrare flessioni, segnalando il proseguimento dell’attuale fase di contenimento dei ritmi di crescita economica”. Il trend in flessione sarebbe condizionato dal contributo negativo della domanda estera netta.
Un rallentamento che trova conferma nelle previsioni del Cer, Centro Europa Ricerche, che ha diffuso la sua prima stima sul Pil italiano nel terzo trimestre.
“Sulla base degli andamenti della produzione industriale e degli indicatori qualitativi” – si legge – “il Cer elabora una prima stima sulla crescita del Pil misurando una variazione congiunturale dello 0,25% e un incremento tendenziale dell’1%. Secondo gli economisti dell’istituto privato “la crescita cumulata nei primi tre trimestri dell’anno risulterebbe pari all’1,2%, che si confronta con la variazione dell’1,6 per cento registrata nei primi nove mesi del 2017”.
Tornando all’indicatore Istat, segnali positivi arrivano invece dal lavoro. Nonostante la flessione registrata a giugno, nel secondo trimestre del 2018 si conferma il trend positivo del tasso di occupazione (58,7%, 0,4 punti percentuali in più rispetto al trimestre precedente).
“Le prospettive di miglioramento dell’occupazione per i prossimi mesi si mantengono moderate. Alla diminuzione del tasso di posti vacanti nel primo trimestre si associa, nel secondo trimestre, un saldo più contenuto delle attese sull’occupazione nell’industria, nelle costruzioni e nel commercio. L’indicatore mostra un miglioramento per i servizi”, spiega la nota.
Guardando all’estero, l’indice ‘spia’ sull’andamento economico segnala un “rafforzamento della la crescita dell’economia statunitense mentre si conferma il rallentamento di quella dell’area euro”.