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Genova, crolla ponte dell’autostrada: decine di morti

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Un ponte dell’autostrada lungo più di un chilometro è parzialmente crollato all’altezza di Genova: plausibilmente a causa di un difetto strutturale, poco prima di mezzogiorno, è imploso causando decine di morti. I vigili del fuoco sostengono che una serie di auto è rimasta con ogni probabilità sotto le macerie e il direttore del 118 ha detto all’agenzia Adnkronos che ci sono “decine di morti”.

Il bilancio provvisorio ufficiale parla di almeno 39 morti, ma ci sono altre decine di feriti, di cui una decina in condizioni gravi (codice rosso), stando a quanto riferito dal ministero dell’Interno. Tra le vittime c’è anche una bambina. In seguito al grave incidente, la circolazione ferroviaria è stata sospesa. La Procura nel frattempo ha aperto un’inchiesta per disastro colposo.

Al momento del crollo – molto esteso – c’erano diverse auto e camion sopra il ponte e ipoteticamente anche sotto. In Liguria sta piovendo svariate ore, con la Protezione Civile che aveva dichiarato l’allerta arancione. La pioggia, insieme al traffico seguito al crollo del ponte, sta rendendo più complicati i soccorsi.

Ponte Morandi: aspetti problematici fin dalla costruzione

Costruito negli anni Sessanta a ovest del centro del capoluogo ligure, il Ponte Morandi è stato sottoposto in diverse occasioni a dei lavori di manutenzione. Già nel 2016 il viadotto, soprannominato “il Ponte di Brooklyn“, per la sua forma che ricorda quello della città newyorchese, è stato oggetto di critiche da parte degli esperti.

Negli Anni 80 chi percorreva il ponte era costretto a fastidiosi alti e bassi. In un articolo pubblicato da Ingegneri.info il 29 luglio del 2016, l’ingegner Antonio Brencich, professore associato di Costruzioni in cemento armato all’Università di Genova, scriveva che “il Viadotto Morandi ha presentato fin da subito diversi aspetti problematici, oltre l’aumento dei costi di costruzione preventivati”.

La controversa infrastruttura, inaugurata nel 1967 dall’allora presidente della Repubblica Giuseppe Saragat, è piombata giù per 100 metri sulla sottostante via Fillak nel quartiere di Rivarolo. L’ipotesi che si fa in queste ore è quella di un cedimento strutturale.

“Qui c’è l’inferno”

I soccorritori impegnati nella ricerca e nel recupero di persone raccontano che “qui c’è l’inferno”. Il fatto che abbia smesso di diluviare potrà “rendere più agevoli le ricerche e i soccorsi”. “La dimensione è epocale, decine di morti tra chi è precipitato dal viadotto e chi è rimasto incastrato sotto le macerie”, dice Francesco Bermano, direttore del 118 di Genova.

“Abbiamo l’appoggio pieno di Lombardia e Piemonte, tutti gli ospedali sono a disposizione. Stiamo lavorando ma in questo momento non abbiamo ancora la dimensione piena del problema. I feriti che siamo riusciti a raggiungere sono una dozzina, il lavoro grosso lo stanno facendo i Vigili del fuoco”.

Secondo i dati raccolti dalla Protezione Civile al momento del crollo erano in transito sulla struttura una trentina di veicoli, più alcuni mezzi pesanti.