Atlantia trascina al ribasso Piazza Affari: titolo sotto i 20 euro
Complice il tonfo di Atlantia, Piazza Affari fa decisamente peggio delle altre Borse europee, muovendosi in controtendenza. A un certo punto il listino Ftse MIB cedeva anche l’1,9% stamattina, ai minimi da aprile dell’anno scorso. Il titolo Atlantia, che ha perso anche il 20% nel giorno successivo al crollo del Ponte Morandi a Genova, che ha provocato almeno 39 morti e centinaia di sfollati, paga la notizia secondo cui il governo Conte si appresta a revocare la concessione autostradale ad Autostrade per l’Italia, divisione del gruppo quotato in Borsa.
Senza nemmeno aspettare la conclusione delle indagini della magistratura, il vice primo ministro Luigi Di Maio ha annunciato che Atlantia non sarà pagata per la cancellazione dell’accordo facendo capire che non verrà sborsata la penale da 20 miliardi ad Aspi. “I responsabili hanno un nome e cognome e sono Autostrade per l’Italia”, dice Di Maio, mentre il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli fa capire che le autostrade potrebbero essere nazionalizzate: “Se non sono capaci di gestire le nostre autostrade, lo farà lo Stato”.
I vertici di Atlantia hanno così avvertito gli investitori, dicendo di prepararsi a un “duro colpo” finanziario. A metà seduta le azioni di Atlantia sono scese sotto i 20 euro, per un calo percentuale più amplio del 16%. Anche il gruppo Acs di Florentino Perez paga per i problemi di Atlantia, visto che le due società sono da mesi al lavoro sul dossier congiunto per rilevare assieme la compagnia autostradale Abertis. Il titolo Acs cede il 5% a Madrid e risulta il titolo peggiore del listino Ibex 35.
Breaking news
Wall Street torna a percorrere oggi la strada dei rialzi, sostenuta anche dall’Ism manifatturiero migliore delle attese. Rimbalza Tesla dopo frenata prima seduta 2025
Il dato è superiore alle attese del mercato, con il consensus Bloomberg che indicava 48,2 punti
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha mostrato una crescita dello 0,6% rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti dell’1,6%
Il nuovo patto parasociale di Nexi è entrato in vigore il 1° gennaio 2025. Ecco cosa cambia