Un allarme dell’Fbi ha messo in guardia le banche su un possibile attacco informatico che avrebbe come obiettivo i bancomat statunitensi: la polizia federale ha inoltrato l’alert la scorsa settimana.
“L’Fbi avvisa regolarmente le compagnie private sui vari indicatori di cyber-minacce osservate nel corso delle sue indagini”, ha fatto sapere Lauren Hagee, portavoce del Bureau in una dichiarazione resa via email a Bloomberg, “questi dati vengono forniti con lo scopo di aiutare gli amministratori dei sistemi a vigilare contro le azioni di criminali informatici persistenti“.
Nel frattempo la portata della minaccia è stata in qualche modo contenuta dall’amministratore delegato della Atm Industry Association, Mike Lee: “Non siamo ancora sicuri se [l’allarme dell’Fbi] sia basato su fatti verificati. Mentre investighiamo internamente per stabilire il livello del pericolo e la probabilità che questo evento si verifichi chiediamo a tutti gli operatori di bancomat di prendere precauzioni addizionali e di implementare tutte le migliori pratiche per la sicurezza che sono già note”.
Secondo quanto ipotizzato dall’Fbi l’imminente attacco informatico seguirebbe nuove strategie rispetto al passato: tramite la diffusione di malware i sistemi informatici verrebbero, in un primo momento, manomessi per rimuovere i meccanismi anti-frode, compreso il limite di prelievo giornaliero che impedirebbe di sottrarre somme importanti.
In una seconda fase si passerebbe alla più nota truffa delle carte clonate, anche attraverso numeri di carta raccolti nel dark web: a questo punto i bancomat sarebbero vulnerabili al ritiro di denaro.