Guerra dazi, Usa chiederanno a Cina di rafforzare lo yuan
Secondo le indiscrezioni del New York Times, durante i prossimi colloqui per risolvere la crisi commerciale tra le due prime potenze economiche al mondo, gli Stati Uniti faranno pressioni sulla Cina perché vengano imposte misure
per accrescere il valore dello yuan. Gli Usa accusano Pechino di svalutare la valuta nazionale per avvantaggiarsi nel commercio internazionale e alimentare le esportazioni.
Negli ultimi tre mesi lo yuan ha perso più del 7% rispetto al biglietto verde. È possibile che questa opera di persuasione non ottenga i risultati sperati, tuttavia. A parole la Cina può sempre fare qualche concessione ma finché lo yuan scambia in base a un meccanismo per la determinazione del fixing sul mercato dei tassi di cambio, Pechino non dovrebbe avere alcun problema a tenere basso il livello della divisa.
Breaking news
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.
A settembre, il surplus della bilancia commerciale dell’Eurozona ha raggiunto 12,5 miliardi di euro, superando le aspettative degli analisti. Le esportazioni hanno visto un leggero aumento, mentre le importazioni sono diminuite. L’interscambio commerciale all’interno dell’area euro è calato, mentre l’intera Unione Europea ha registrato un surplus di 9,6 miliardi di euro.