Secondo un deputato di punta del partito della Cancelliera tedesca, se la Germania vanta un surplus commerciale esorbitante rispetto agli Stati Uniti e agli altri partner commerciali, questo è dovuto al fatto che viene premiata la qualità dei beni prodotti nella locomotiva d’Europa.
Lunedì Donald Trump è tornato ad accusare la Cina e l’Europa di manipolare al ribasso le loro valute, yuan ed euro, per poter avvantaggiarsi negli scambi commerciali rispetto agli Stati Uniti.
Pechino ha sempre respinto al mittente le accuse, anche se gli interventi di svalutazione della propria divisa sono sotto gli occhi di tutti. È più oscura la situazione in Eurozona, dove la Germania in effetti vanta un surplus commerciale gigantesco.
Jurgen Hardt, il deputato del Bundestag membro della CDU, partito della Cancelliera Angela Merkel, è allora intervenuto per difendere l’operato della Germania, dicendo che Berlino e Bruxelles più in generale non sono in una posizione che consentirebbe loro di attuare pratiche commerciali sleali, come per esempio la manipolazione dell’euro.
Se poi l’America vuole stabilizzare il dollaro, osserva Hardt, ha tutti i mezzi a disposizione per poterlo fare da sola.
Parole di Trump spingono l’euro sopra $1,15
Per giustificare l’avanzo commerciale spropositato, Hardt ha citato infine “la qualità dei beni prodotti” in Germania. È un chiaro tentativo di sminuire il fatto che il paese sia quarto nella classifica di quelli con cui gli Usa sono in deficit commerciale, una statistica che sicuramente non è sfuggita a Trump e al suo staff.
A maggio l’avanzo della bilancia commerciale tedesca ha superato la ventina di miliardi, attestandosi a 20,3 miliardi. Il dato, citato dagli euro scettici che criticano l’operato presunto scorretto della Germania nei confronti degli altri Stati membri dell’area euro, teoricamente viola le norme dei Trattati di Maastricht, le quali prevedono che nessuno possa superare un determinato surplus commerciale.
Ma i patti vanno contestualizzati nel periodo in cui sono stati adottati: negli Anni 90 c’erano diverse aree in via di Sviluppo anche interne all’Europa, come la sua regione più orientale (Romania, Bulgaria). Al momento non è pensabile punire Berlino, che ha saputo sfruttare le sue qualità maggiori per recuperare terreno in fretta dopo le crisi dei mutui subprime e del debito sovrano, soltanto perché ha un sistema economicamente valido non è pensabile.
In un’intervista concessa a Reuters prima della riunione di Jackson Hole della banca centrale americana, Trump ha dichiarato di ritenere che Cina ed Eurozona stiano manipolando i cambi delle rispettive valute, con l’obiettivo di svalutarle nei confronti del dollaro e ottenere di conseguenza vantaggi concorrenziali nel commercio e favorire così le rispettive importazioni di prodotti e beni in Usa.
Trump ha inoltre affermato di “non essere entusiasta” all’idea che la Fed incrementi i tassi di interesse. L’euro ha reagito alle parole del presidente americano recuperando terreno contro il biglietto verde, portandosi oggi sui massimi dallo scorso 10 agosto. Il cross euro dollaro al momento viene scambiato intorno a quota $1,1530.