Consumi: in autunno rincarano pane e pasta, 45 euro in più a famiglia
Sarà un autunno all’insegna dei rincari quello che sta per arrivare. Lo dicono le principali associazioni di consumatori che fanno i conti in tasca agli italiani alla luce degli aumenti di prezzi di molti prodotti alimentari.
Così per colpa del grano che rincara il pane, la pasta, i grissini e i biscotti costeranno 45 euro in più a famiglia in media come dice il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
“Una famiglia media spende in Italia 76 euro al mese per il pane e i cereali e il giro d’affari legato al solo pane raggiunge gli 8 miliardi annui. Gli italiani consumano in media 24 chili pro-capite di pasta e 60 chili di pane, focacce e pizze. Un rialzo al dettaglio del 5% determinerà una maggiore spesa di 45,60 euro annui a famiglia. Si tratta di una stangata da 2,7 miliardi di euro a carico degli italiani, considerando tutti i prodotti legati al grano commercializzati nel nostro Paese”.
Breaking news
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.
La banca centrale russa ha deciso di mantenere il tasso di riferimento al 21%, contrariamente alle aspettative di un aumento. L’inflazione elevata ha portato l’indice dei prezzi al consumo all’8,9% a novembre. Altre banche centrali, come la BCE e la Federal Reserve, hanno invece effettuato modifiche ai tassi.
A ottobre, l’industria italiana ha visto un aumento del fatturato dello 0,5% in valore e dello 0,8% in volume, trainato dal mercato interno, mentre il mercato estero ha registrato una flessione. Su base annua, si osserva un calo generale del fatturato, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto all’anno precedente.
La Borsa di Tokyo conclude la sessione in ribasso a causa delle preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai conflitti in Medio Oriente. Anche i dati sull’inflazione superiore alle attese hanno influenzato negativamente il mercato, impattando sui titoli bancari. L’indice Nikkei e il Topix registrano flessioni.