Fitch si pronuncia sul rating italiano
“Long-Term Foreign-Currency Issuer Default Rating (IDR) to Negative from Stable and affirmed the IDR at ‘BBB'”
Le preoccupazioni di Fitch che giustificano il peggioramento dell’outlook da stabile a negativo sono:
- programmi di spesa del Governo dichiarati nel “Contratto di Governo” dopo le elezioni, non è chiaro come si conciliano con l’intento di ridurre il debito pubblico.
- rischio di deragliamento rispetto agli impegni presi di ridurre il rapporto deficit-PIL costantemente monitorato e migliorato negli ultimi anni.
- rischio smantellamento di riforme strutturali che hanno consentito al Paese di impostare una strada di ripresa della crescita seppur debole negli ultimi anni.
- attacchi all’Euro ed all’Europa che potrebbero comportare fuga di investitori dall’Italia come sta succedendo con i BTP.
- mancanza di un piano condiviso all’interno del Governo per l’economia.
Ma ammette Fitch che i passi avanti di questi anni consentono di fare una fotografia benevola del Bel Paese, al punto da poter confermare il rating BBB.
È palese che il messaggio di Fitch sia orientato alla cautela, nello stesso solco si è posta Moody’s rinviando il verdetto alla presentazione dei provvedimenti in materia economica (DEF e Legge di Bilancio), memori anche degli strascichi legali del 2011 seguiti al declassamento dell’Italia.
Pertanto, la figura chiave del mese di Settembre sarà il ministro dell’Economia Giovanni Tria che dovrà mediare tra le richieste dei suoi colleghi di Governo e le necessità del Paese.
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