A quasi un mese dalla tragedia del crollo del Ponte Morandi il Parlamento domani voterà la risoluzione con cui viene stabilito il perimetro per il varo del decreto per la ricostruzione affidando i lavori ad un commissario straordinario.
I contenuti delle risoluzione non si discosteranno molto dalle dichiarazioni d’intenti espresse dal ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, e dal vice premier Luigi Di Maio secondo cui “Il ponte lo deve costruire un’azienda di Stato, in sicurezza. Noi abbiamo un gioiello che si chiama Fincantieri che può essere sostenuta da Cdp”.
Il nuovo Ponte di Genova sarà realizzato sulla base del progetto donato alla città ligure dall’architetto Renzo Piano. Intanto la scorsa settimana si è tenuto il board di Autostrade per l’Italia per un aggiornamento sulla vicenda del crollo in cui tra l’altro si è preso atto degli elementi di confutazione alla lettera del Ministero delle Infrastrutture datata 16 agosto 2018 predisposti dalle strutture tecniche della società.
“Autostrade per l’Italia ha confermato il proprio convincimento in merito al puntuale adempimento degli obblighi concessori da parte della Società”.
Non si è fatta attendere la replica del ministro Danilo Toninelli che ha parlato di indecenza.
“È incredibile sentir parlare Autostrade di puntuale adempimento degli obblighi dopo una tragedia con 43 morti, 9 feriti, centinaia di sfollati e imprese in ginocchio. Siamo all’indecenza. Rimetteremo le cose a posto e ridaremo sicurezza e servizi ai cittadini che viaggiano”.
A Toninelli fa eco in un post su FB il vicepremier M5s Luigi Di Maio.
“Dai Benetton ci aspettiamo solo le scuse e i soldi per la ricostruzione del ponte, che non faranno loro. Per il resto consiglio ad Autostrade di tacere… Gli italiani non ne possono più delle loro dichiarazioni fuori luogo”.