Gli utili di Corporate America segnano nel primo trimestre 2003 il maggior incremento da due anni e mezzo a questa parte. Un risultato dovuto soprattutto alla grande richiesta di rifinanziamento di prestiti ipotecari da parte dei consumatori, al taglio dei costi operato dalle aziende e nel contempo alla ripresa, sia pure modesta, degli investimenti per forniture aziendali.
Gli utili sono cresciuti dell’ 11% per 329 società comprese nel listino Standard & Poor’s 500 che lo scorso 25 aprile ha riportato risultati migliori, sulla scia della crescita in particolare di Citigroup, Microsoft e General Motors.
Per il futuro, alcuni analisti e investitori ritengono che la crescita degli utili potrebbe rallentare nel secondo trimestre, per via del permanere di un’ elevata disoccupazione, degli effetti del virus Sars e del rischio terrorismo.
La discesa dei prezzi petroliferi seguita alla fine della guerra in Iraq potrebbe inoltre ridurre i guadagni delle compagnie petrolifere occidentali e di altri produttori del comparto energetico che hanno registrato la più rapida crescita dei profitti.
Il guadagno totalizzato dalle società quotate allo S&P 500 nel primo trimestre dell’ anno è il maggiore dal terzo trimestre del 2000, rileva Thomson Financial. Gli utili hanno infatti superato in gran parte dei casi le stime degli analisti che avevano previsto una crescita media attorno all’ 8%.
Il rialzo messo a segno in quest’ ultimo trimestre segue una serie negativa di contrazione degli utili per cinque trimestri consecutivi, la più lunga dal 1969-1970. Va detto che molte società hanno anche beneficiato della debolezza del dollaro, mentre a giocare un ruolo determinante è stato il taglio dei costi.
I ricavi nel primo trimestre sono saliti in media del 5,2%, osservano ancora gli analisti di Thomson Financial. Un dato più basso della metà dell’ incremento degli utili, che dimostra come gran parte della crescita dell’ utile netto sia da attribuire alla riduzione delle spese.