Non solo Turchia, Argentina e India ora anche la Svezia nel mirino dei mercati valutari. Uno dei paesi più ricchi al mondo che vanta una tripla A e un rapporto debito/Pil sotto il 40%, deve fare i conti con una pesante svalutazione della sua valuta.
La corona svedese difatti negli ultimi tempi ha toccato il record negativo minimo contro l’euro conquistando il triste primato di paese più debole tra quelli sviluppati. I motivi? In primis le incertezze legate alle elezioni che si terranno domenica e che vedono una crescente forza in capo al partito di destra anti-immigrati guidato dal giovane Jimmie Akesson.
Le urne sanciranno chi sarà il partito che prenderà il posto dell’attuale coalizione formata dai Socialdemocratici e Verdi e guidata da Stefan Löfven, in carica dal 2014. Il 39enne leader di Sverigedemokraterna (Sd), Svezia democratica, Akesson ha promesso ai suoi elettori un referendum sulla falsariga della Brexit, una Swexit dall’Ue e pugno duro contro i migranti e alla fine potrebbe avere ottime probabilità di successo.
Se i sondaggi sono corretti, scrive Politico, in realtà nessuno dei due principali gruppi politici otterrà la maggioranza ma i socialdemocratici guidati dal primo ministro Stefan Löfven vinceranno con il 25% dei voti, con i moderati al 17%. Probabilmente i grandi vincitori delle elezioni svedesi però sarà l’estrema destra. I sondaggi fanno balzare il partito di Jimmie Akesson dall’attuale 13% al massimo storico del 18-20, ma possiamo diventare il primo partito assicura, mentre i socialdemocratici precipitano dal 40 al 25, pronti al peggior crollo di sempre.
Cavallo di battaglia della destra svedese è la politica anti-migranti. La Svezia si è conquistata la fama di più grande dei paesi scandinavi con 10 milioni di persone, da sempre accogliente e generosa con migranti e rifugiati. Ma col passare del tempo, sebbene i controlli alle frontiere siano stati rafforzati, molti svedesi si sentono turbati da un crescente senso di insicurezza alimentato da notizie di stupri, incendi di auto e violenze di bande nei quartieri dei migranti.
Ieri intanto la banca centrale svedese ha lasciato invariato il riferimento sui tassi al minimo storico di -0,50% — come da attese — abbassando però le proiezioni sull’andamento del costo denaro nei prossimi trimestri. Un segnale di cautela quello della banca centrale che ha pesato sulla corona che ieri ha perso contro il dollaro salendo a 9,1043 corone da 9,0527 della chiusura.