I tempi per l’arrivo della prossima crisi finanziaria non sono cosí lunghi. Tutt’altro. Per gli analisti di Jp Morgan, un nuovo terremoto potrebbe scatenarsi già fra due anni, ovvero nel 2020.
La buona notizia, stando al modello elaborato dalla banca americana, è che questa volta lo scossone sarà po ‘meno doloroso degli episodi passati. La cattiva invece è che la liquidità dei mercati finanziari, diminuita dopo l’implosione del 2008, non sarà più un “jolly” in grado di entrare in gioco per dare sollievo ai mercati.
Secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg, il modello messo a punto dalla banca prevede nella prossima crisi un calo della Borsa americana del 20% (- 54% lo S&P 500 nella scorsa crisi) il 48% per i mercati emergenti, che risentiranno anche di una flessione delle loro valute del 14,4%.
Allo stesso tempo, i premi sulle obbligazioni societarie statunitensi saliranno di circa 1,15%. Mentre si assisterà ad un crollo del 35% dei prezzi dell’energia e del 29% dei metalli di base.
“Il timing di questa ipotetica grande crisi di liquidità sarà in gran parte determinato dal ritmo con cui le banche centrali attueranno la normalizzazione, dalle dinamiche del ciclo economico e da eventi esterni, quali la possibile escalation della guerra commerciale intrapresa dall’amministrazione Usa”, si legge nell’analisi della banca.