Obbligazionario: tensioni governo pesano sui Btp, Spread ai massimi di seduta
Sul versante obbligazionario le pressioni del MoVimento 5 Stelle esercitate sul ministro dell’Economia per alzare il rapporto tra deficit e Pil al 2,5% dall’1,6% previsto da Giovanni Tria per la legge di bilancio 2019 pesa sul sentiment. Sottolineando che “non possiamo aspettare due o tre anni perché vengano mantenute le promesse fatte nel programma di governo”, il vice premier Luigi Di Maio ha chiesto che in manovra vengano messi a bilancio 28 miliardi, 10 dei quali da destinare al cosiddetto “reddito di cittadinanza”. Le dichiarazioni del ministro del Lavoro hanno spinto lo Spread tra Btp e Bund a 236 punti base, massimo di seduta già precedentemente toccato in mattinata.
Il rendimento decennale dei Btp è salito di 0,82 punti al 2,83% quest’anno per via delle apprensioni circa la stabilità del debito pubblico italiano da 2.300 miliardi di euro in vista della legge di bilancio autunnale, che va presentata in parlamento entro il 27 settembre. Intanto il Bund analogo a 10 anni ha visto salire soltanto leggermente il rendimento nel 2018, di 6 punti base allo 0,48%. L’impatto delle tensioni politiche, che si sono accentuate da fine maggio, si è fatto sentire anche sul mercato valutario. L’euro oggi è poco variato a 1,1662 dollari, ma ha perso il 2,91% da inizio anno rispetto al dollaro.
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Seduta in calo per il Ftse Mib, con lo stacco del dividendo per 10 big di Piazza Affari. Domani i salari Bce, mercoledì Nvidia
OVS ha recentemente acquistato 256.510 azioni proprie nell’ambito del suo programma di riacquisto, rappresentando lo 0,088% del capitale sociale. L’operazione è stata effettuata a un prezzo medio di 2,8573 euro per azione. Attualmente, OVS detiene il 15,8790% del proprio capitale sociale. Nonostante l’acquisto, il titolo OVS ha registrato una flessione del 2,16% in borsa, stabilizzandosi a 2,896 euro per azione.
Gli investitori osservano attentamente le mosse della BCE e della Fed, con interventi attesi da Christine Lagarde e Jerome Powell. I principali indici americani, tra cui Dow Jones e Nasdaq, mostrano stabilità, mentre l’attenzione si concentra su Tesla e le nuove normative di Trump sulla guida autonoma.
Nel terzo trimestre, Xiaomi ha visto un incremento del 9,9% dell’utile netto, raggiungendo 5,35 miliardi di yuan, grazie alle forti vendite nei settori smartphone, servizi Internet e veicoli elettrici. I ricavi totali sono aumentati del 30%, arrivando a 92,51 miliardi di yuan, superando le previsioni degli analisti.