Continuano i lavori per la legge di bilancio e tra le ultime ipotesi circolate in queste ore pare che il ministro dell’Economia Giovanni Tria stia elaborando una serie di simulazioni di taglio e cucito: un aumento Iva e con le risorse ricavate, si darebbe una sforbiciata all’Irpef o, in alternativa, al cuneo fiscale.
Lo riporta oggi Repubblica secondo cui tra le varie ipotesi circolate, “c’è quella di aumentare selettivamente le aliquote su una serie di beni, oggi al 4 o al 10 per cento, e al tempo stesso ridurre l’Iva che grava su luce, acqua, gas e telefono che altrimenti schizzerebbe all’11,5 e al 24,2 per cento”.
Ma nelle ultime ore si è consumata l’ennesima polemica all’interno della maggioranza. A provocarla il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti che a Otto e mezzo in riferimento alle parole del vicepremier Di Maio – secondo cui si può attingere un po’ dal deficit per realizzare le promesse elettorali- ha affermato:
“Si può arrivare anche allo sforamento del 2% ma non con provvedimenti di tipo demagogico per acquisire consenso (…) Si può sforare solo con proposte serie e credibili perché i mercati sono attenti ai decimali ma soprattutto alle proposte di politica economica di un governo, perché il Paese possa crescere”.
In serata a replicare a Giorgetti è il premier Giuseppe Conte al suo arrivo al summit Ue di Salisburgo.
“La linea del Governo non è di sforare il 2% del deficit, non è l’1,x ne’ l’1,y: la linea del Governo è di fare una manovra economica seria, credibile, coraggiosa, che offra risposte ai nostri cittadini e nello stesso tempo consenta la ripresa economica, lo sviluppo sostenibile, la crescita economica. Questo l’ho sostenuto dal primo momento. Non è questo il momento di dichiarare quali saranno i decimali, non ci dobbiamo impiccare sui decimali”.