Inflazione, Germania non riesce a spingere in rialzo i prezzi dell’area euro
Nonostante la lettura più elevata del previsto dell’inflazione in Germania, la locomotiva europea non riesce a trainare al rialzo l’indice dei prezzi al consumo in tutta l’area euro. In settembre (dati preliminari) l’inflazione si è espansa del 2,1% su base annuale, come da attese.
L’inflazione di fondo (‘core’) è calata rispetto ad agosto e si colloca a un livello inferiore a quello previsto. Non è un dato incoraggiato per la Bce di Mario Draghi e la sua retorica sulla strategia di politica monetaria. Ed è una cattiva notizia per l’euro.
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Chiusura incolore ma sui massimi intraday per le borse europee dopo il core Pce Usa. A Piazza Affari, lieve flessione per il Ftse Mib
Dopo un avvio negativo, Wall Street ha registrato un aumento grazie a dati sull’inflazione inferiori alle attese. Il PCE, misura preferita dalla Fed, è cresciuto meno del previsto, influenzando positivamente i mercati. Gli analisti prevedono una pausa nei tassi a gennaio e possibili tagli a marzo.
A dicembre 2024, la fiducia dei consumatori europei continua a calare. Secondo la stima flash della Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea, il sentiment dei consumatori nell’eurozona è sceso a -14,5 punti, peggio delle aspettative degli analisti. Anche l’indicatore complessivo dell’Unione Europea mostra un calo significativo.
La Spagna ha siglato un accordo con Airbus per l’acquisto di 25 nuovi aerei da combattimento Eurofighter, destinati a rinnovare la flotta esistente. Questo contratto segue un precedente accordo del 2022 e porta il totale a 115 velivoli.