L’andamento della sterlina rappresenta il più chiaro barometro del sentiment di mercato riguardo l’esito dell’attesa uscita del Regno Unito dall’Unione Europea (UE), il prossimo marzo. Cosa accadrà dopo il marzo del 2019 è ancora incerto. Tuttavia, l’imminenza della data spinge gli investitori a osservare l’impatto dei movimenti della valuta sugli asset inglesi.
Una riduzione delle posizioni sulla sterlina suggerisce una certa preoccupazione degli investitori circa le prospettive future del Regno Unito. Sebbene una sterlina più debole abbia storicamente spinto le azioni del Regno Unito al rialzo, questa volta potrebbe essere diverso.
Da questo punto di vista, il periodo precedente al referendum appare istruttivo. A partire dalla metà del 2015, la sterlina riportò movimenti al ribasso con l’aumentare delle incertezze. L’azionario inglese registrò un calo in scia all’indebolimento della divisa inglese. L’incertezza finì per rappresentare un freno per le asset class del Regno Unito con l’aumentare del premio di rischio.
La reazione immediata al risultato del “Leave” è ugualmente da tener presente. L’equity del Regno Unito si mosse bruscamente al ribasso, insieme alla valuta inglese. La continua inversione della sterlina in seguito contribuì a generare performance molto forti sul fronte dei prezzi dei titoli.
La direzione della divisa britannica da qui in poi indicherà se le percezioni degli investitori sui termini dell’uscita del Regno Unito dall’UE si riveleranno favorevoli o sfavorevoli. Tuttavia, indipendentemente dalla storia recente, i titoli inglesi potrebbero scendere se la sterlina perderà terreno. A differenza della fase immediatamente successiva al referendum, le condizioni di trading per le società potrebbero iniziare a cambiare, riducendo potenzialmente i benefici derivanti da una valuta più debole.
Le barriere commerciali hanno danneggiato recentemente le aziende cinesi; c’è da aspettarsi lo stesso per le imprese del Regno Unito. Tuttavia, il periodo di transizione con l’UE (ormai previsto) potrebbe limitare l’impatto sulle esportazioni al di fuori dell’Europa, anche se solo nel breve termine.
Questo non vuol dire che al momento i titoli inglesi non siano attractive. Le valutazioni sono al di sotto della media registrata negli ultimi 15 anni. Nei prossimi anni, la crescita degli utili dovrebbe attestarsi attorno a numeri a una cifra superiori. Il rendimento da dividendi rimane elevato rispetto a prima. Tuttavia, gli investitori devono notare che la corsa potrà potenzialmente rivelarsi un po’ accidentata in linea con il sentiment di mercato che aleggia attorno al tema Brexit.