I livelli del debito sono superiori a quelli del 2008 e non sono state effettuate le riforme necessarie per mettere al sicuro il sistema bancario: sono due dei fattori che potrebbero far si che l’economia globale sprofondi in un’altra crisi finanziaria dieci anni dopo le turbolenze della grande crisi.
È il Fondo Monetario Internazionale guidato da Christine Lagarde a dirlo, puntando il dito contro governi e autorità di controllo, rei di non aver attuato tutte le riforme necessarie per proteggere il sistema da comportamenti irrazionali e troppo rischiosi.
Con i debiti globali che sono sempre più elevati dopo anni di tassi zero e prestiti facilitati, le parti “senza controllo” del sistema finanziario potrebbero a un certo punto provocare il caos, gettando nel panico i player di mercato.
L’istituto di Washington, prestatore di ultima istanza dei paesi in difficoltà finanziarie, sostiene che negli ultimi 10 anni sia stato fatto tanto per porre rimedio ai problemi di liquidità delle banche. Ora il settore è sottoposto a controlli più rigorosi.
Tuttavia, “i rischi tendono a crescere durante i periodi positivi come quell attuale di tassi di interessi bassi e volatilità bassa”, avverte l’FMI aggiungendo che i rischi possono sempre in agguato, perché possono “migrare in nuove aree“.
Le autorità di controllo devono rimanere vigili e monitorare attentamente la situazione per evitare che si ripetano eventi shock del genere.