Ci sono ragioni per essere ottimisti ma c’è anche qualche incertezza all’orizzonte. Dall’attenta analisi delle prime e delle seconde si può capire se essere più difensivi o aggressivi sul mercato. La strategia del fondo Legg Mason Martin Currie European Absolute Alpha.
“Si tratta di un fondo long/short – ha spiegato Steve Frost, co gestore del fondo – che investe solo su azioni large e midcap, ossia la parte più liquida del mercato azionario, un universo di investimento che comprende 600 titoli. Questo ci permette di essere molto flessibili e di poter cambiare l’intero portafoglio, se necessario, in poco tempo”.
Al 31 agosto scorso il fondo aveva un’esposizione netta, ossia la differenza tra la parte long del portafoglio e quella short, al 18% circa. Lo scenario è però migliorato negli ultimi mesi, nonostante ciò che sta accadendo sullo scenario geopolitico internazionale (Cina e Trump) e in Italia (mercati in tensione sulle proposte del governo per la Legge di bilancio) e prossimamente ci sarà spazio per un incremento dell’esposizione.
“Crediamo che l’economia europea farà meglio di quanto credono in molti – ha continuato Frost -. Tra i segnali positivi la continuazione della ripresa con la fase di debolezza (indici Pmi europei) che sembra essere dietro le spalle; l’incremento dell’inflazione che è un elemento positivo se sotto controllo come è attualmente; la fine dell’austerity in molti Paesi e in generale una maggiore apertura dell’Europa a misure di stimolo delle economie; i tassi di interesse che secondo noi rimarranno fermi anche nel 2019”.
Sul fronte opposto le incertezze riguardano il deficit di bilancio dell’Italia, i negoziati sulla Brexit, l’invecchiamento della popolazione e la debolezza dei governi europei, quasi tutti sotto la pressione crescente dei partiti populisti.
Il processo con cui il Legg Mason Martin Currie European Absolute Alpha fund arriva a stabilire quanto e come esporsi sul mercato azionario europeo prevede due fasi.
“La prima è stata introdotta nel 2004 ed è un semaforo (verde-giallo-rosso) che ci restituisce un quadro del contesto macroeconomico. Il giudizio viene attribuito a otto tematiche: revisione degli utili aziendali, spread creditizi, indebitamento finanziario, costi societari, corporate asset base, capital raising, valutazioni di mercato ed esposizione degli investitori”.
“La seconda utilizza 7 indicatori di credito e 14 economici e ha l’obiettivo di identificare i punti di flesso del mercato. Gli indicatori vengono osservati su orizzonti temporali a 1, 3, 6 e 12 mesi. Da questa matrice esce un valore complessivo che, quando è inferiore a 30, indica la presenza di rischio di perdite e quindi ci spinge ad assumere un’esposizione netta ridotta”.