Alla fine Sears, il primo grande magazzino a vendere di tutto, non ce l’ha fatta.
Schiacciata dal peso dei debiti e dal calo delle vendite, il colosso americano della grande distribuzione (126 anni di storia alle spalle, 90mila dipendenti e 3mila negozi) ha presentato richiesta di accesso al Chapter 11, in pratica il corrispondente dell’amministrazione controllata prevista dalla legislazione italiana, presso il Tribunale fallimentare di White Plains, città dello Stato di New York.
Sears ha accumulato perdite per 11 miliardi di dollari dal 2011 e le sue vendite annuali sono scese nello stesso periodo del 60% a 16,7 miliardi di dollari. A picco anche il titolo che, in dieci anni è passato da 144 dollari ai 59 centesimi attuali.
La storia di Sears inizia a Chicago nel 1892 quando Richard Warren Sears e Alvah Curtis Roebuck decisero di fondare l’azienda che inizialmente vendeva su corrispondenza. Il primo negozio venne aperto nel 1925 a Evansville, nell’Indiana. Da Sears si poteva trovare qualsiasi cosa – mobili, lavatrici, orologi, vestiti– e il catalogo arrivò a contare fino a mille pagine.
A lungo considerata una società innovatrice, come metodi e prodott, Sears aprì la strada per altre grandi catene come Walmart, Home Depot e la stessa Amazon. Il declino si è intensificato negli ultimi dieci anni, soprattutto per la crescente concorrenza dei player del mercato online.