Economia

Italexit quasi impossibile, ma sempre più italiani aprono conti esteri

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L’ipotesi Italexit non è nei piani del governo come più volte sottolineato dalla stessa maggioranza ma gli italiani facoltosi non sembrano pensarla allo stesso modo visto che sono sempre di più quelli che fanno le valigie e spostano la loro ricchezza fuori dai confini nazionali. Quanti? Numeri ufficiali non ve ne sono, come scrive Il Sole 24 Ore che dopo aver contattato molti banchieri, private banker e gestori di patrimoni di famiglie italiane, rivela una nuova realtà.

Non pochi italiani facoltosi stanno spostando (o anche solo pensando di spostare) una parte maggiore della loro ricchezza fuori dai confini nazionali. Più di quanto non sia già fuori. Per ora non si tratta di numeri importanti. Sia chiaro. Ma l’idea di portare soldi all’estero sta seducendo sia le famiglie ricche (secondo i dati di Aipb rappresentano l’1,5% della popolazione ma possiedono ben 800 miliardi di euro) sia quelle semplicemente benestanti (con patrimoni da 100-200mila euro). Giustificato o meno che sia il timore di alcuni, il fenomeno esiste. E va nella direzione opposta rispetto al «buy italian» auspicato dal Governo.

Chi sono oggi i più interessati ad aprire un conto all’estero? L’identitkit lo offre, dalle pagine del Sole, Massimo Gionso, consigliere delegato di Cfo Sim secondo cui si tratta per lo più di soggetti che vogliono spostare  dai 100 ai 200 mila euro. Così c’è  nche chi suggerisce ai propri clienti di aprire conti correnti esteri come Stefano Rossi, responsabile Wealth Management di Euclidea Sim.

Sin dalle elezioni di marzo noi abbiamo azzerato i titoli italiani nelle nostre gestioni patrimoniali e, usando una banca depositaria estera, abbiamo un rischio Italia pari a zero. Chi viene da noi lo fa con un’ottica di diversificazione: la nostra offerta è di evitare il rischio Italia