Gli effetti del downgrade di Moody’s sul rating sovrano dell’Italia con la riduzione di un gradino del ‘voto’ di affidabilità sul debito italiano restano per ora contenuti. Almeno sul mercato.
Questo tuttavia non vuol dire che non ci saranno conseguenze in assoluto. Anche se il verdetto di Moody’s era in gran parte considerato scontato dagli operatori, è facile prevedere un aumento anche del rendimento che lo Stato dovrà pagare per ‘piazzare’ i propri titoli agli investitori:
Vediamo di seguito quali sono gli effetti del declassamento e dell’aumento dello spread registrato negli ultimi giorni.
Btp: rendimenti salgono, esborsi maggiori per lo Stato
La riduzione del rating sovrano da parte di un’agenzia di rating implica in linea generale una minore affidabilità dei titoli di Stato. In pratica, più ci si allontana dalla tripla A e più il governo dovrà sborsare come rendimento per convincere gli investitori a rimanere sui propri titoli. Ciò vuol dire che lo Stato deve aumentare gli esborsi con un effetto di ricaduta sui conti pubblici che già oggi scontano ogni anno circa 65 miliardi di spesa per interessi.
Per gli investitori che hanno già titoli di Stato in portafoglio, invece, non accade nulla se si attende la scadenza: se invece si ha la necessità di vendere in anticipo, il rischio è quello di perderci.
Prestiti più cari
Il declassamento ha un effetto diretto sul rating delle banche italiane, che hanno nel loro portafoglio molti Btp e titoli di Stato. In particolare, il deprezzamento del valore delle obbligazioni possedute ha un effetto sui conti degli istituti, che metteranno in atto azioni per trasferire gli effetti negativi sui clienti. Aumentano così i tassi applicati ai prestiti delle imprese ma anche le commissioni.
Aumento dei tassi dei mutui
I vecchi non dovrebbero subire contraccolpi. Per quanto riguarda invece i nuovi mutui, le famiglie sconteranno maggiori costi dovuti al cambiamento del contesto economico in cui operano le banche. In pratica chi oggi acquista una casa dovrà mettere in conto di pagare tassi sui mutui più alti. Analogo è l’effetto sul credito al consumo.
Aziende pubbliche nel mirino: più difficile piazzare obbligazioni
Il downgrade del rating di un Paese ha un effetto immediato sulle società controllate dallo Stato. Per queste sarà più difficile piazzare obbligazioni e, per le quotate, mantenere inalterato il valore delle azioni.