E’ morto a 77 anni Gilberto Benetton, l’anima finanziaria della famiglia trevigiana che ha creato insieme ai fratelli Luciano, Carlo e Giuliana l’impero da 10 miliardi conosciuto in tutto il mondo.
Sono nato con il portafoglio in mano, diceva di sé quasi a giustificare la sua vocazione per la gestione dei conti. Gilberto Benetton è morto all’età di 77 anni, dopo aver lottato a lungo con la malattia. Un annus horribilis quello della famiglia Benetton segnato sì dal successo dell’operazione di Atlantia su Abertis, ma da altri eventi nefasti in primis la morte di Carlo Benetton stroncato d aun tumore in poochi mesi e poi il crollo del Ponte Morandi di Genova lo scorso 14 agosto in cui persero la vita 43 persone. Due colpi inaspettati che hanno messo a dura prova un fisico già provato dalla malattia.
Negli anni 70 la crescita del gruppo Benetton in Italia e poi negli ani 90, sotto la regia proprio di Gilberto, la diversificazione delle attività di famiglia con l’acquisizione dei supermercati Gs e di Autogrill e poi la svolta nel 2000 vende Gs e acquista, dopo mille polemiche, Autostrade dallo Stato. Il gruppo Benetton ha subito numerosi rilanci e cambiamenti di gestione nell’ultimo decennio.Nel corso degli anni, la famiglia è stata sempre più coinvolta in investimenti finanziari attraverso la holding Edizione, che Gilberto ha contribuito a creare 30 anni fa.
“È stato all’apice della sua carriera fino a giugno” – racconta uno dei collaboratori che ha lavorato più a lungo con lui a La Stampa- quando vedeva prosperare e crescere l’impero Benetton.
Il disastro di Genova deve essere per noi azionisti un monito perenne, anche se terribile e sempre angoscioso nei nostri cuori, a non abbassare mai la guardia.
Così in una recente intervista Gilberto Benetton, il cui posto ora è plausibile che venga preso dalla figlia Sabrina.