Wall Street: prosegue sell-off, S&P 500 entra in fase di correzione
Chiusura in forte calo venerdì scorso per Wall Street ma sopra i minimi di giornata: lo S&P 500 ha ceduto 47 punti, l’1,7%, a quota 2.658,69 punti. Il DJIA ha lasciato sul terreno 296,24 punti, l’1,2%, a 24.688,31. Infine, il Nasdaq ha perso 151,12 punti, il 2%, scendendo a 7.167,21.
E’ terminata così una settimana in perdita e altamente volatile nella quale l’S&P 500 ha ceduto il 3,9%, il Dow ha perso il 3% e il Nasdaq ha lasciato sul terreno il 3,8%.
Da inizio anno i tre indici segnano, rispettivamente, un calo dello 0,6%, una flessione dello 0,1% e un rialzo di oltre il 3%. L’S&P 500 è finito in correzione (status definito da un calo di almeno il 10% dall’ultimo record) unendosi al Nasdaq, che ci era finito già due giorni fa.
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A ottobre, l’industria italiana ha visto un aumento del fatturato dello 0,5% in valore e dello 0,8% in volume, trainato dal mercato interno, mentre il mercato estero ha registrato una flessione. Su base annua, si osserva un calo generale del fatturato, nonostante un giorno lavorativo in più rispetto all’anno precedente.
La Borsa di Tokyo conclude la sessione in ribasso a causa delle preoccupazioni legate alle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e ai conflitti in Medio Oriente. Anche i dati sull’inflazione superiore alle attese hanno influenzato negativamente il mercato, impattando sui titoli bancari. L’indice Nikkei e il Topix registrano flessioni.
Avvio debole a Piazza Affari, nell’ultima seduta di una settimana volatile per l’azionario. Quasi tutti i titoli del Ftse Mib in rosso.
Un disegno di legge appoggiato da Donald Trump è stato bocciato alla Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti