Gli asset under management dei principali gestori mondiali ha raggiunto i 93.800 miliardi di dollari Usa. La gestione attiva è ancora maggioritaria ma crescono ancora le gestioni passive
Le masse in gestione dei principali asset manager mondiali hanno raggiunto quota 93.800 miliardi di dollari nel 2017, registrando un aumento del 15,6% rispetto all’anno precedente. La gestione attiva raccoglie ancora la maggior parte dei capitali (77,6%) ma la gestione passiva continua a guadagnare terreno: negli ultimi cinque anni ha visto una crescita della quota sugli asset globali al 22,4% da 19,5% con un incremento del 25% nel solo 2017.
I dati sono raccolti nel Global 500 elaborato dal Thinking ahead institute di Willis Tower Watson.
Primo calo dal 2018 per i gestori Usa
Gli Stati Uniti rimangono ancora, di gran lunga, il primo mercato in termini di masse gestite, il 58,1% nel 2017. Hanno però registrato una contrazione, la prima in dieci anni. Seguono i gestori europei con il 31,8% delle masse gestite e il Giappone con il 4,8%.
Sono statunitensi anche i maggiori asset manager mondiali, sette nelle prime dieci posizioni. I primi quattro nella classifica assoluta sono tutti targati Usa: Blackrock, Vanguard, State Street Global e Fidelity Investments. In quinta posizione c’è Allianz Group.
In generale si registra un aumento della concentrazione dei capitali nei primi 20 asset manager che da soli raccolgono oltre il 43% del totale.
Solo due italiani nella top 100 mondiale
Il gruppo Generali in 44° posizione ed Eurizon Capital in 56° sono gli unici due gestori italiani presenti nella classifica dei 100 più grandi asset manager globali. Le masse gestite registrate dallo studio di Willis Tower Watson sono rispettivamente pari a 555 e 385 miliardi di dollari.
Interesse in crescita per gli investimenti sostenibili
In un’indicazione di quelle che saranno le future aree di focus, l’81% dei gestori intervistati ha riportato un aumento dell’interesse dei clienti negli investimenti sostenibili, compresi i diritti di voto, mentre circa i tre quarti (74%) hanno incrementato le risorse investite nella tecnologia e nei big data. Secondo quanto emerge dalla ricerca, circa i due terzi delle aziende che hanno preso parte al sondaggio avevano ampliato il numero dei prodotti offerti durante il 2017, mentre il 60% ha riportato un aumento del livello di controllo normativo.
Alessandra Pasquoni, responsabile investimenti di Willis Towers Watson Italia, ha sottolineato che
“non si tratta solo di tecnologia. Vi è una convergenza di trend globali – pressioni demografiche, economiche, ambientali e sociali – che stanno portando a un periodo di potenziali sconvolgimenti massicci nel settore. Questi cambiamenti impattano i modelli di business, i modelli delle persone, i modelli operativi e i modelli distributivi. Tutta l’organizzazione ne risentirà. Le aziende sceglieranno come affrontare questi cambiamenti a seconda delle proprie peculiarità. Rispondere in modo adeguato a queste nuove realtà del settore può mettere alla prova tanto il carattere e la cultura dell’azienda quanto i business tradizionali e le competenze in materia di investimenti”.
La top ten italiana dell’asset management
44 Generali 555,823
56 Eurizon Capital 384,909
144 Anima Holding 99,863
172 Banco Bpm 75,072
184 Monte dei Paschi di Siena 70,500
191 Ubi Banca 66,458
212 Mediolanum 57,247
256 Gruppo Azimut 42,318
270 Arca Sgr 38,065
329 Gruppo Credem 26,329
La top ten mondiale dell’asset management
1 BlackRock 6.288,195
2 Vanguard Group 4.940,350
3 State Street Global 2.781,693
4 Fidelity Investments 2.448,807
5 Allianz Group 2.358,037
6 J.P. Morgan Chase 2.034
7 Bank of New York Mellon 1.892,941
8 Capital Group 1.778,134
9 Axa Group 1.731,232
10 Amundi 1.709,475
Valori in miliardi di dollari Usa. Dati fine 2017