Per la terza volta da quando è stato eletto Donald Trump, il presidente cinese Xi Jinping, in un discorso pubblico, si erge a difensore del libero scambio e della cooperazione internazionale. Lo ha fatto ancora una volta oggi in occasione del suo intervento in apertura del China international import expo di Shanghai, durante il quale il leader cinese ha ribadito che “non chiuderà le porte al mondo, ma le aprirà sempre di più”.
“Tutti i Paesi dovrebbe lavorare all’apertura verso l’esterno e a combattere protezionismo e unilateralismo con una posizione netta” ha detto Xi Jinping davanti a un pubblico di leader stranieri e personalità come il capo del Fondo monetario internazionale (Fmi) Christine Lagarde o il fondatore da Microsoft Bill Gates.
Il presidente cinese ha dunque ribadito che il protezionismo crea instabilità e incertezza. E di conseguenza risulta un fattore destinato a “produrre la stagnazione del commercio”.
Il leader cinese ha quindi affermato che il suo paese cercherà di stimolare le importazioni, abbassando ulteriormente le tariffe. Allo stesso tempo, sono arrivate promesse sull’apertura della Cina nell‘istruzione, delle telecomunicazioni e della cultura, settori in cui persistono ancora ampie barriere.
Le promesse di Xi arrivano proprio mentre il suo paese deve fronteggiare le sanzioni commerciali degli Stati Uniti. Si prevede che Trump e Xi si incontreranno in un faccia a faccia alla fine del mese a margine di un summit internazionale in Argentina, evento che alimenta le speranze di allentare le tensioni commerciali.
Assicurazioni sono infine arrivate sullo stato di salute cinese, considerata “stabile e solida”. Il Pil è cresciuto del “6,7% nei primi tre trimestri dell’anno, e nell’ultimo, il rialzo del 6,5% ha centrato le aspettative”.
In realtà negli ultimi mesi non sono mancati segnali di debolezza dalla seconda economia più grande al mondo. L’ultimo è arrivato questa mattina dall’indice Caixin, che è sceso ai minimi da due anni.