Economia

Novembre nero per i contribuenti: un mese da 57 miliardi di tasse

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Ammontano a poco più di 57 miliardi le tasse che lavoratori e imprese dovranno pagare nel mese di novembre allo Stato. A fare i conti i tasca ai contribuenti italiani è l’Ufficio studi della Cgia, che denuncia un carico fiscale insostenibile aggravato dal fatto che “una buona parte delle 950 mila aziende che lavora per la Pubblica amministrazione deve ancora incassare un importo di pari entità” sottolinea il coordinatore dell’Ufficio studi, Paolo Zabeo.

“Con poca liquidità a disposizione e il perdurare delle difficoltà di accesso al credito, per questi imprenditori non sarà facile recuperare i soldi per pagare le tasse”.

Entrando nel dettaglio della questione, la ricerca della Cgia mette in luce come l’imposta più onerosa sarà l’Iva che comporterà un incasso per l’erario di 15 miliardi di euro. Segue l’acconto Ires in capo alle società di capitali (Spa, Srl, Società cooperative, etc.): queste ultime anticiperanno al fisco 14 miliardi di euro.

I collaboratori e i lavoratori dipendenti, attraverso i rispettivi datori di lavoro, “daranno” al fisco le ritenute per un importo pari a 11,5 miliardi di euro.

Nella lista delle imposte, spiccano poi l’acconto Irpef, che invece costerà alle aziende 7,4 miliardi di euro, mentre l’Irap implicherà un prelievo di 6,5 miliardi.

Le ritenute Irpef dei lavoratori autonomi e l’addizionale regionale Irpef “peseranno” in entrambi i casi per poco più di 1 miliardo di euro.

L’addizionale comunale Irpef e le ritenute bonifici detrazioni Irpef, infine, preleveranno dalle casse delle aziende rispettivamente 400 e 177 milioni di euro.