Economia

Conti correnti: stangata annua del 60%, nel mirino i costi variabili

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Fra un paio di mesi arriveranno a casa dei correntisti italiani le lettere di rendiconto annuali su costi e spese sostenuti sul proprio conto, una ventina di voci, dal canone annuo, ai prelievi, fino all’invio dell’estratto conto periodico. Ebbene da quest’anno tali voci sono state rincarate fino al 60% anche, come rivela una ricerca di SosTariffe.it.

Aumentano del 60% i costi per i versamenti in filiale, del 48 per cento quelli per i prelievi allo sportello, fino al 20% per quelli all’Atm di una banca diversa dalla propria fino al canone annuo della carta di credito offerta dalle banche online che passa da 12,22 euro a 12,88 euro con un +5,40% complessivo rispetto ai dati registrati nel gennaio scorso.

Ma come capire quali voci sono aumentate? Il correntista deve distinguere tra costi fissi e costi variabili. I primi non variano e sono il canone annuo, i canoni legati a eventuali carte di pagamento, le imposte di bollo, le spese per l’invio delle comunicazioni al cliente. I secondi invece, i costi variabili cambiano in base al tipo e al numero di operazioni che si fanno e dipendono da come il cliente utilizza il conto e dalle scelte commerciali della banca.

Monitorare con precisione il costo del conto corrente non sempre è semplice; non sempre la spesa finale risulta pari a quanto preventivato, sia perché il correntista potrebbe aver aumentato la propria operatività, sia perché la banca – previa comunicazione – potrebbe aver modificato le condizioni. Il rendiconto diventa quindi uno strumento fondamentale per tenere sotto controllo la spesa.

Così spiega Lodovico Agnoli, responsabile new business di Facile.it.  a La Stampa. Il rendiconto di cui parla è l’ISC, l’Indicatore Sintetico di Costo che deve fornire la banca e che viene calcolato per uno o più profili di operatività tipo, per esempio, i pensionati oppure i single.

Nel documento vengono riassunti tutti i costi effettivamente sostenuti nel corso dell’ anno, che possono essere così confrontati con facilità con il valore contenuto nell’ ISC. Qualora la spesa fosse superiore a quanto previsto, il consiglio è di valutare la possibilità di cambiare tipologia di conto e identificare, comparando le offerte di più istituti.