Gli americani hanno deciso. Come previsto nei sondaggi, dopo otto anni, i democratici hanno riconquistato la Camera dei Rappresentanti persa nel 2010, a metà del primo mandato di Barack Obama. Ma i repubblicani mantengono la maggioranza al Senato.
E’ questo il risultato delle elezioni di metà mandato negli Stati Uniti, , considerate un referendum sulla prima metà del governo Trump.
Secondo le ultime proiezioni di Cnn, alla Camera, i democratici conquistano 209 seggi contro i 196 che vanno ai Repubblicani. Situazione ribaltata al Senato, dove i Repubblicani mantengono la maggioranza con 51 seggi contro i 43 dei democratici.
Donald Trump perde dunque il controllo di uno dei due rami del Congresso quando mancano due anni alle presidenziali del 2020, ma tira un sospiro di sollievo e su Twitter, a caldo, parla sprezzante di un “successo eccezionale. Solo 5 volte in 105 anni un presidente in carica ha vinto il Senato nelle elezioni di medio termine”.
L’onda blu dei democratici c’è dunque stata ma solo alla Camera, dove ha riconquistato tutti e 23 i seggi che dovevano essere strappati ai repubblicani.
“Domani è un giorno nuovo per l’America – ha commentato Nancy Pelosi, capogruppo democratica alla Camera – Non si tratta solo di una vittoria dei democratici, è la vittoria delle regole costituzionali, dei controlli sull’amministrazione Trump”.
Nel tentativo democratico di rovesciare la maggioranza al Senato è stata cruciale la sconfitta del Texas, dove Beto O’Rourke, astro nascente del partito, ha sfiorato l’impresa ma ha dovuto cedere il passo a Ted Cruz. Anche in Florida, Bill Nelson, dopo un testa a testa, si è dovuto arrendere all’ex governatore repubblicano Rick Scott.
Tra le riconferme illustri al Senato, oltre a quella di Cruz, quella in Vermont dell’ex candidato dem alla Casa Bianca Bernie Sanders, quella in Massachusetts della possibile candidata nel 2020 Elizabeth Warren, quella in Virginia di Tim Kaine, ex candidato vicepresidente di Hillary Clinton.