Dopo alcune modeste fluttuazioni registrate ad inizio anno, la Banca nazionale svizzera ha riportato che la sua allocazione azionaria era rimasta invariata nel terzo trimestre al 21%. E proprio in questo arco di tempo la banca centrale ha venduto circa $ 7 miliardi di azioni contro i circa sei miliardi di acquisti durante il primo trimestre del 2018.
Mentre il valore complessivo delle partecipazioni lunghe quotate negli Stati Uniti della BNS è salito di oltre $ 2 miliardi a $ 90 miliardi, nel terzo trimestre, la BNS ha venduto 1,1 milioni di azioni Apple, 893mila di Microsoft, 44mila di Amazon, 83mila di Alphabet, 296mila di FB e 526mila di XOM. Il dato emerge dagli ultimi documenti rilasciati questa settimana alla SEC, la Consob americana. Come scrive Zerohedge, resta da vedere se la banca centrale svizzera riprenderà gli acquisti sul mercato americano ora e ipotizza che la svendita dei titoli Usa da parte della Banca nazionale svizzera possa essere stata tra i catalizzatori inespressi che hanno accelerato la vendita violenta registrata nel mese di ottobre. La BNS sta così causando notevoli distorsioni dei prezzi negli Stati Uniti mentre raccoglie miliardi di dividendi annuali dalle società statunitensi poi rimesse a vari Cantoni e governi regionali svizzeri per finanziare la crescita locale.