Mediobanca è fra gli istituti meno colpiti dallo spread, cede meno del comparto
Mediobanca, da inizio anno, ha sovraperformato l’indice di riferimento per i titoli bancari italiani FTSE ALL-SHARE BANKS, che cede oltre il 25%; l’istituto guidato da Alberto Nagel è in calo di un più contenuto 15% (dati al 30 settembre).
Alla base di questo dato si può notare che Mediobanca presenta un profilo di rischio tra i più contenuti in Italia, avendo un capitale molto elevato e bassa incidenza delle attività deteriorate. Quanto al tema caldo dell’allargamento dello spread italiano, il gruppo vanta una bassa correlazione al differenziale, in quanto il gruppo detiene pochi titoli di stato italiani in proporzione al capitale.
Su quindici analisti che seguono il titolo 13 hanno espresso un giudizio buy e 2 sono hold, con un prezz target medio a 10 euro. Attualmente il titolo è a 7,96 euro, in rialzo dell’1,17% rispetto alla chiusura di lunedì.
Breaking news
L’apertura di Wall Street segna un rialzo dopo i cali dei giorni scorsi dovuti alle previsioni sui tassi d’interesse della Federal Reserve. La Fed ha ridotto i tassi di 25 punti base, ma ha abbassato le previsioni di ulteriori tagli per il 2025 a causa dell’inflazione in aumento. Dopo il crollo di ieri, oggi il Dow Jones, l’S&P 500 e il Nasdaq mostrano segni di ripresa.
L’economia statunitense ha registrato un incremento del PIL del 3,1% nel terzo trimestre del 2024, superando le stime precedenti. I consumi hanno mostrato una forte crescita, mentre i profitti delle aziende hanno subito una leggera flessione. L’indice dei prezzi PCE è diminuito, indicando una bassa inflazione.
Le richieste di sussidio alla disoccupazione negli Stati Uniti sono scese più del previsto nella settimana al 13 dicembre, con un totale di 220 mila unità. Questo dato ha superato le attese degli analisti, che prevedevano un calo a 229 mila unità. La media delle ultime quattro settimane si è stabilizzata a 225.500 unità, evidenziando un quadro più accurato dello stato del mercato del lavoro.
Le borse cinesi chiudono in negativo a causa della cautela sui mercati globali, influenzata dall’approccio della Federal Reserve sui tassi. L’indice Hang Seng perde lo 0,5%, mentre Shanghai segna un calo dello 0,36%. Anche Sydney e Seul registrano performance negative.