Passo indietro del governo sul condono fiscale. A sorpresa un vertice serale a palazzo Chigi ha stravolto il decreto fiscale e cancellato la dichiarazione integrativa, facendo saltare di fatto il condono, misura di cui si discute da settimane. Allo stesso tempo, sono state confermate il bonus bebè, “la tassazione dei money transfer fino all’1,5%”, nonché la detassazione delle sigarette elettroniche.
“Pieno accordo sul decreto fiscale. Confermata l’assenza del condono, restano tutte le misure della pace fiscale come la possibilità di spalmare in 5 anni il dovuto, la possibilità di uscire da ogni grado di giudizio del processo tributario pagando una piccola percentuale commisurata alla vittoria nei vari gradi di giudizio” hanno confermato fonti di palazzo Chigi.
Scompare quindi la dichiarazione integrativa dalle cosiddette misure sulla ‘pace fiscale’, care alla Lega: sarà possibile regolarizzare solo il dichiarato. In materia di lotta all’evasione, vengono sbloccate le banche dati, alle quali la Guardia di finanza potrà accedere direttamente senza dover più chiedere autorizzazioni ai pubblici ministeri.
Ma non sarà introdotto il carcere per gli evasori, diversamente da quanto chiesto in origine dai 5 stelle. Sempre sul capitolo pace fiscale, resta confermata la possibilità di ‘spalmare’ in cinque anni il dovuto, la possibilità di uscire da ogni grado di giudizio del processo tributario pagando una piccola percentuale commisurata alla vittoria nei vari gradi di giudizio. Infine, introdotta la possibilità di correggere gli errori formali nelle dichiarazioni dei redditi con 200 euro per ogni anno.
Tra le altre misure spiccano inoltre un incremento di tre milioni di euro del fondo nazionale per le politiche migratorie per la lotta al caporalato. E’ previsto inoltre un emendamento al dl fiscale per evitare la tassa sui metri quadrati di ombra degli ombrelloni presenti negli stabilimenti balneari e saranno sbloccate le procedure per consentire alle Regioni di recuperare le spese versate alle case farmaceutiche che eccedono il budget stabilito.
Lega e M5S si ricompattano Lega e M5S si ricompattano dunque dopo il duro scontro sul condono innescato dalle accuse pubbliche di Luigi Di Maio sulla ‘manina’ che aveva portato il governo giallo-verde sull’orlo della crisi.
Le nuove misure saranno formalizzate con degli emendamenti al dl fiscale durante l’iter in Senato che entrerà nel vivo dalla prossima settimana quanto la Commissione Finanze inizierà a votare gli emendamenti al decreto fiscale lunedì in seduta notturna, dopo aver ricevuto i pareri della Bilancio, convocata per lunedì pomeriggio alle 16.00. L
Lo ha spiegato il presidente della Commissione, Alberto Bagnai, a margine dei lavori a Palazzo Madama, annunciando che l’approdo in Aula del provvedimento slitterà inevitabilmente rispetto alla data ufficiale di martedì 20, con l’obiettivo di portare comunque il testo in assemblea entro la settimana. Bagnai punta a sfoltire la mole di quasi 600 emendamenti a circa 200, attraverso il meccanismo dei segnalati.