Il Common Equity Tier 1 (Cet1) è considerato uno dei pilastri per la valutazione della solidità patrimoniale. Un valore elevato indica che la banca è in grado di sopportare maggiori perdite senza entrare in crisi. Esso si calcola rapportando il capitale ordinario versato (Tier 1) con le attività ponderate per il rischio (pertanto tende a peggiorare se la banca ha un portafoglio di crediti deteriorati crescente). Secondo i parametri della Bce, il minimo ammesso è un rapporto dell’8,625%.
Dall’ultimo stress test Eba, condotto sugli istituti direttamente sottoposti alla sorveglianza della Bce, è emerso che le maggiori banche italiane sono al riparo da eventuali scenari avversi. Ecco una classifica più ampia, stilata sulla base dei dati relativi al terzo trimestre 2018 :
- Fineco Bank 20,46%
- Mediolanum 20,2%
- Banca Generali 18,0%
- Creval 16,8%
- Fideuram 15,5%
- Bper 14,7%
- Mediobanca 14,2%
- Ing group 14,0%
- Intesa 13,7%
- Banco Bpm 13,2%
- Credem 13,1%
- Mps 12,8%
- Farmafactoring 12,2
- Unicredit 12,11%
- Banco Desio 11,6%
- Pop Sondrio 11.59%
- Ubi 11,42%
- Banca Sella 11,49%
- Banca Sistema 11,1%
- Carige 10,8%
- Banca Ifis 10,67%
Il confronto con il primo semestre del 2017 vede la perdita della vetta da parte di Fineco Bank, e, per quanto riguarda i gruppi maggiori, emerge un rafforzamento fra 2017 e 2018 per Unicredit, Intesa, Ubi e soprattutto Banco Bpm. In generale, si nota un generale aumento del coefficiente di solidità Cet1 rispetto ai primi sei mesi del 2017.
- FinecoBank 22,14%
- Mediolanum 21,9%
- Generali 17%
- Mediobanca 13,5%
- BPER 13,17%
- Intesa Sanpaolo 13%
- UniCredit 12,8%
- Ubi Banca 11,32%
- Banco Bpm 10,4%
Rettifica: una precedente versione di questo articolo era stata pubblicata con i dati aggiornati a fine marzo 2018; sono stati attualizzati a fine settembre, in data 23 novembre 2018.