Weidmann: percorso di normalizzazione sarà molto lungo
La Banca centrale europea impiegherà “diversi anni” per normalizzare la politica e chiudere il piano di acquisto di asset. La fine del Quantitative easing, prevista a partire dall’anno nuovo, è solo il primo passo: lo ha dichiarato il presidente della Bundesbank, membro del consiglio direttivo Bce e possibile successore di Draghi, Jens Weidmann.
“La fine anticipata degli acquisti di attività nette segna solo l’inizio dell’uscita dalla politica monetaria ultra-allentata. E’ il primo passo su un percorso di normalizzazione che durerà diversi anni”. Ciononostante “quando i rischi nel settore finanziario possono crescere, bisogna essere essere in grado di stringere nuovamente le redini secondo le necessità”, e alzare i tassi d’interesse, ha detto Weidmann.
Nel frattempo i dati sui futures rivelano come gli investitori abbiano smesso di prezzare pienamente l’ipotesi di un rialzo dei tassi Bce di 10 punti base. Oggi infatti l’ipotesi di un rialzo dei tassi entro il dicembre 2019 è prezzata al 95% e non più al 100%, segno che le ipotesi di rallentamento dell’economia superiori alle attese potrebbero, nelle previsioni del mercato, rallentare il processo di normalizzazione della politica monetaria.
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