Mentre sono sempre più numerose le banche d’affari, Goldman Sachs e Jp Morgan in testa, ad anticipare un rallentamento dell’economia americana nel 2019, il presidente Usa Donal Trump torna ad attaccare la Federal Reserve, colpevole, a suo parere, di aumentare i tassi di interesse Usa ad un ritmo troppo elevato.
Prima di partire per il suo resort Mar-a-Lago in Florida, ieri, l’inquilino della Casa Bianca è tornato a criticare la banca centrale americana, dicendo di volere tassi più bassi.
“Mi piacerebbe vedere tassi di interesse più bassi. Penso che il costo del denaro sia troppo alto “, ha detto Trump, specificando che quello della Fed, rispetto al sell off visto in questo giorni dei titoli tecnologici, rappresenta un problema più grave per l’economia d’oltreoceano.
La Fed ha alzato i tassi tre volte quest’anno e si prevede che aumenterà ancora una volta prima della fine dell’anno e altre tre nel 2019.
Non è la prima volta che Trump critica l’operato della Fed. Più volte nei mesi scorsi il presidente Usa ha messo la banca centrale americana sul banco degli imputati per la sua politica monetaria. Una situazione rara nei governi passati degli Stati Uniti.
Ma Trump non è solo. Alcuni investitori hanno puntato il dito contro gli aumenti dei tassi della Fed per le turbolenze del mercato che hanno causato l’azzeramento dei guadagni annuali del Dow Jones Industrial Average.