Non solo la manovra, va cambiata anche la compagine di governo. Ne sarebbe sempre più convinto il ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona, che, sempre più critico nei confronti dell’esecutivo, starebbe pensando di dimettersi.
Lo riportando indiscrezioni del Corriere della Sera, secondo cui alla base del malcontento ci sarebbero i rapporti sempre più incrinati con il ministro dell’Economia Giovanni Tria, l’uomo che lui stesso aveva indicato per via XX settembre. E la considerazione più generale che il governo sia politicamente al capolinea.
Savona ha smentito le indiscrezioni, ma secondo quanto riporta il Corriere, parlando di Tria:
“L’eterodosso professore vicino al centrodestra e amico di Renato Brunetta s’è trasformato nel custode dell’ortodossia gialloverde, pronto a trattare fino all’ultimo pur di non toccare la manovra”.
Le dimissioni potrebbero arrivare fra poco più di un mese. Scrive ancora il quotidiano:
Chi lo conosce bene giura che abbia previsto per gennaio, quando ci saranno le aste Btp più importanti, il «momento più delicato» per l’Italia. Ecco, in «quel momento più delicato» lui non ci sarà. O riesce a scongiurarlo prima, non si sa come. Oppure lo guarderà da lontano.