Dopo due anni di negoziati, la Gran Bretagna e l’Unione europea hanno siglato l’accordo per la Brexit. I capi di governo e di stato europei radunati a Bruxelles per un Consiglio Europeo straordinario hanno approvato la bozza di accordo sull’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, trovato due settimane fa dai negoziatori britannici ed europei.
Il via libera all’accordo di recesso del Regno Unito dall’Unione europea non chiude certo il percorso sulla Brexit. Ora la partita si giocherà in casa: Theresa May dovrà convincere il Parlamento, e il Paese tutto, a dare l’appoggio all’accordo raggiunto, il «migliore possibile” secondo l’Ue.
L’accordo è in forse e il leader del principale partito all’opposizione, Jeremy Corbyn del Labour, ha già annunciato che i suoi si opporranno al testo, dal momento che il risultato è stato “il peggiore in assoluto”. Se Londra non trova la quadra prima della deadline del 30 marzo 2019, piomberà in un limbo legale visto che come ha ricordato il premier olandese Mark Rutte “non c’è alcun piano B“.
Ecco in sintesi le principali tappe da oggi a luglio 2020, quando si deciderà se allungare o meno il periodo transitorio che si dovrebbe concludere il 31 dicembre 2020.
Ratifica dell’accordo
L’accordo di recesso deve essere ratificato dall’Ue e dal Regno Unito. Il voto del Parlamento britannico si dovrebbe tenere con tutta probabilità il 10-11 dicembre, mentre per l’Ue è il Consiglio che deve autorizzare la firma dell’accordo. Dopo questi due passaggi toccherà al Parlamento europeo.
Voto del Parlamento Ue
Tra gennaio e marzo 2019 è il voto del Parlamento europeo, che avverrà tramite maggioranza semplice, con tutta probabilità tra gennaio e inizio febbraio. Voteranno anche gli eurodeputati britannici. Solo dopo il via libera del Parlamento europeo il Consiglio potrà concludere l’accordo di recesso.
Via libera ufficiale alla Brexit
È previsto per il 29 marzo 2019 alla mezzanotte il divorzio ufficiale di Londra dall’Ue. Inizierà a quel punto il periodo di transizione. Londra continuerà ad applicare le regole dell’Unione europea ma non avrà più potere decisionale. Da allora in poi partiranno i negoziati per gli accordi commerciali tra Londra e gli altri Paesi.
Fine del periodo di transizione
Entro l’1 luglio 2020 si deve decidere se prorogare o meno il periodo transitorio, che altrimenti scadrà il 31 dicembre 2020, segnando l’uscita definitiva della Gran Bretagna dall’Ue. Tale periodo potrebbe infatti essere esteso nel caso fosse necessario altro tempo per completare la transizione.