Nonostante l’euforia sul piano finanziario sia ormai un ricordo del passato, il Bitcoin si appresta a conquistare un territorio che fino ad oggi sembrava saldamente in mano alle monete tradizionali: il pagamento delle tasse.
Le imprese dello stato americano dell’Ohio, infatti, saranno le prime a poter utilizzare la criptovaluta per assolvere i propri obblighi fiscali, con il proposito futuro di estendere tale possibilità anche alle persone fisiche. Fra alcuni giorni sarà possibile utilizzare, a tal proposito, un sito ad hoc: ohiocrypto.com; i pagamenti potranno essere versati tramite il servizio BitPay.
A spiegare la sperimentazione al Wall Street Journal, è il tesoriere di Stato Josh Mandel, fermamente convinto che il Bitcoin sia “una forma legittima di valuta”. Il test, la cui scadenza è prevista per la fine del prossimo gennaio, potrebbe essere confermato stabilmente anche per il futuro. Anzi, secondo quanto riferito da Mandel al quotidiano newyorchese, il suo incarico istituzionale gli permetterebbe di far accettare il Bitcoin come forma di pagamento “senza approvazione da parte della legislatura o del governatore” dello stato.
In passato, però, altri stati Usa hanno visto soccombere nella votazione in aula disegni di legge rivolti nella stessa direzione indicata da Mandel. Lo scorso maggio una legge sul pagamento delle tasse in criptovalute era passata in Arizona, ma poi di fatto affossata da numerosi emendamenti. A febbraio, invece, era stata la Georgia a discutere una legge analoga, ma risulta attualmente incagliata in commissione.
Il Bitcoin ha subito nel corso delle ultime due settimane un deciso ribasso: tra il 14 e il 26 novembre il calo è stato del 39,7%; rispetto al massimo storico del dicembre 2017, il calo è superiore all’80%.