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Eurogruppo con la Commissione. Conte si oppone a deficit al 2%

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Mentre resta ancora incerto l’esito del tira e molla tra Roma e Bruxelles sulla manovra 2019, i paesi membri della zona euro si schierano dalla parte della Commissione europea, che ha ritenuto il bilancio programmatico italiano in aperta violazione del Patto di Stabilità.

‘Sosteniamo la valutazione della Commissione e raccomandiamo all’Italia di prendere le misure necessarie per rispettare il Patto di stabilita’. Sosteniamo anche il dialogo in corso tra Commissione e autorità italiane’ si legge in und documento dell’Eurogruppo reso noto ieri in tarda serata.

Un documento in cui i ministri finanziari indicano per tutti gli Stati dell’unione monetaria, che ‘le condizioni economiche attuali richiedono l’urgenza necessità di ricostituire i ‘cuscinetti’ di bilancio in particolare negli Stati che non hanno raggiunto l’obiettivo di medio termine’.

Si tratta del pareggio o del quasi pareggio di bilancio. Inoltre, l’Eurogruppo ‘ribadisce che un lento ritmo di riduzione del debito fagli alti livelli in un numero di Stati resta una causa di preoccupazione e deve essere fronteggiato con decisione’.

Il dialogo continua, dunque, ma con la spada di Damocle della procedura che lentamente prende forma. Lo aveva detto fin dalla mattinata il commissario agli affari economici Moscovici spiegando che la svolta ‘di metodo’ da parte italiana c’è, ciò che ancora non c’è l’impegno e atti concreti, proposte concrete, che colmino ‘la distanza rispetto a quanto e’ necessario per rispettare il patto di stabilita’. Si tratta della raccomandazione di assicurare nel 2019 un aggiustamento strutturale dello 0,6%, impegno a fronte del quale la ‘finanziaria’ 2019 si posiziona con un netto peggioramento calcolato dalla Commissione nell’1,2% del pil

Poi c’è la questione del punto di partenza: il governo tiene buono il 2,4% di deficit/Pil nominale, ma per la Commissione questo non un obiettivo credibile perché secondo le sue ultime stime si viaggia verso un livello del 2,9%. Probabilmente peggiorerà se sarà il rallentamento dell’economia.

E sempre a proposito del tetto del deficit, ieri il premier Giuseppe Conte ha fatto sapere che”non sto lavorando a questo obiettivo”.

“Siamo in pieno periodo di approvazione del disegno di legge di bilancio – ha ricordato Conte – stiamo valutando tutti gli emendamenti e sto lavorando a tempo pieno nell’interlocuzione con le istituzioni Ue. Ormai ci stiamo lavorando a tempo pieno, da questa mattina, ci continuo a lavorare questa sera, domani e nel volgere di qualche giorno avremo un ulteriore passaggio con le istituzioni Ue e confido di poter pervenire a quello che e il mio grande obiettivo e cioè una soluzione condivisa che ci possa evitare l’infrazione”.

Sempre Conte, in un’intervista all‘Avvenire, avrebbe detto che nelle prossime ore presenterà all’Ue una sua proposta per evitare che l’Italia sia sottoposta a proceduta di infrazione per deficit eccessivo. Per il presidente del consiglio, recuperando una serie di somme potrà esserci ragionevolmente una riduzione del deficit.

Per quanto concerne le prossime mosse, in assenza di novità nel negoziato con l’Italia, ci si aspetta che la Commissione lanci la procedura nella riunione del 19 dicembre. Tuttavia, questa data potrebbe anche slittare in attesa del voto finale parlamentare sulla ‘finanziaria’. Si vedrà. Nel caso in cui sarà effettivamente lanciata la procedura, si prevede che l’Ecofin possa pronunciarsi formalmente il 22 gennaio.