Società

Ministro Tria affranto: rispunta ipotesi dimissioni

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Si ritorna a parlare di possibili dimissioni del ministro dell’economia Giovanni Tria. Ad avanzarle questa volta è Il Corriere della Sera secondo cui il titolare del dicastero di via XX Settembre potrebbe lasciare l’incarico durante la pausa di fine anno, quando la legge di Bilancio sarà stata approvata in Parlamento.

Non si tratta di una decisione già presa – sottolineano varie persone che lo conoscono – quindi Tria potrebbe restare al suo posto come del resto è già successo dopo vari incidenti politici del passato. Una figura dell’ amministrazione precisa che il ministro certo non lascia, «per adesso». Ma chi ha parlato con lui racconta di averlo trovato stanco sul piano fisico e mentale ma soprattutto «stufo» di subire dal governo quelli che considera colpi alla sua credibilità.

Cosa potrebbe spingere Tria a gettare la spugna questa volta? Secondo il quotidiano il fattaccio è avvenuto domenica scorsa, quando in un comunicato stampa i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio sottolineano solo la loro fiducia nel premier Giuseppe Conte quale protagonista della trattativa con la Commissione Ue sui conti pubblici dimenticandosi di menzionare il ministro Tria.

Il dettaglio decisivo di quel comunicato arriva quando i vicepremier rimarcano il ruolo di Conte nel rapporto con colui che sarebbe l’ interlocutore istituzionale del ministro dell’ Economia: il commissario agli Affari economici Pierre Moscovici. Proprio come se Tria non esistesse o il suo ruolo non fosse apprezzato nel governo.

Da qui la delusione del ministro.

Tria si sente trattato sempre di più come il capro espiatorio di tutto ciò che non ha funzionato fra Roma e Bruxelles: lui e la sua squadra del ministero dell’ Economia, quella che già Casalino aveva aggredito verbalmente quando ancora i piani di Bilancio erano ancora da scrivere.

Salvini ha tuttavia smentito le voci, specificando che i resoconti riportati dalla stampa italiana sono “cose di fantasia”.