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Ecofin, regalo di Natale a Mediobanca: prorogato “compromesso danese”

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Tutto come nelle previsioni. Due giorni fa, l’Ecofin ha approvato un pacchetto di modifiche alla regolamentazione bancaria, tra cui la proroga del cosiddetto “Compromesso Danese”, che interessa istituzioni non conglomerate, che potranno continuare a non dedurre dal capitale le loro partecipazioni nelle assicurazioni. La scadenza del Danish Compromise, viene così spostato dal 31 dicembre di quest’anno alla fine del 2024.

In Italia questa modifica dell’articolo 471 (1) del regolamento sui requisiti di capitale (CRR) consentirebbe a Mediobanca di non dedurre dal capitale proprio il suo 13% nelle Assicurazioni Generali.

Nell’assemblea di fine ottobre, l’AD di Mediobanca Alberto Nagel ha ribadito che l’intenzione espressa di cedere il 3% di Generali entro giugno 2019 “non è prescrizione né un obbligo” e nessuna operazione verrà effettuata “in perdita o a valori penalizzanti”.

Inoltre, Nagel presentando la trimestrale il 25 ottobre, aveva confermato che l’esposizione di Mediobanca sulla sua partecipazione nel gruppo assicurativo triestino è attualmente dedotta all’80% e sarà totalmente dedotta dal CET1 fully loaded entro la fine dell’anno.

Il ‘Danish compromise’ è un principio contabile che risale al 2013 che di fatto allevia l’assorbimento di patrimonio bancario per le banche che detengono partecipazioni in società di assicurazioni.

Soltanto dopo dicembre 2024 e non più dopo il 31 dicembre di quest’anno queste banche vedrebbero ridursi il loro Common equity tier 1 in conseguenza della deduzioni delle partecipazioni assicurative dal capitale.

L’intreccio banche/assicurazione era in auge prima della crisi finanziaria, via via grandi banche si sono alleggerite delle partecipazioni nelle assicurazioni (per esempio in Germania e Olanda). Restano intrecci nel Regno Unito, in Francia (riguardano Bnp Paribas e Credit Agricole) e in Italia.